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In futuro ci saranno nuove password, molto più sicure

Siete esausti di guardarvi intorno ogni volta che dovete inserire una password? Tre ricercatori potrebbero aver trovato una soluzione basata sull’uso di vibrazioni, suoni e luci lampeggianti per creare una sorta di password invisibile e perciò impossibile da essere individuata in luoghi pubblici. Il concetto si basa sullo sfruttamento del feedback prodotto dalle vibrazioni, luci ecc., per creare un codice e così impostare una password da ripetere per ogni accesso al dispositivo in questione.

Ad esempio, uno dei modi più efficaci per sbloccare uno smartphone è un sistema che simula l’apertura di una cassaforte, ovvero una rotella virtuale, che verrà visualizzata nello schermo, da ruotare a destra e a sinistra. Per ogni lettera o numero corretto selezionato in questo modo una vibrazione emessa dal dispositivo farà capire che si può proseguire con il carattere o la cifra successiva. Grazie alla sicurezza che essa offre, questa tecnologia potrebbe essere adottata in molte situazioni, ad esempio nei bancomat, tramite un’apposito joystick.

Un’altra tecnologia sfrutta invece i suoni, grazie a una serie di onde acustiche di diversa intensità e frequenza che tramite l’uso di auricolari si possono sentire i suoni e selezionare quelli corretti sul display. Ma in questo caso diventerebbe abbastanza scomodo perché se vorremmo sbloccare il nostro dispositivo avremmo sempre bisogno di portare con noi le cuffie.

Per verificare la comodità della nuova tecnologia password si sono tenute delle indagini che hanno rivelato un risultato abbastanza positivo incoraggiando i ricercatori. Ora infatti si riesce a sbloccare un telefono in meno di dieci secondi e con un tasso di errore fra il 2 e il 7%. Non male, considerando che con i primi prototipi ci volevano più di 20 secondi, con un tasso di errore del 50%.

Un’altra tecnologia che si propone per gli sportelli bancomat si basa su una serie di luci lampeggianti emesse con lo smartphone e interpretate da un apposito lettore collegato allo sportello. Grazie allo smartphone potremmo sostituire definitivamente la tessera con microchip o banda magnetica. Secondo me è un sistema molto ma molto scomodo, per non dire inutile, perché non tutti gli smartphone saranno compatibili con il lettore collegato allo sportello e una volta eliminati gli slot per la tessera come si farà? Sarebbe più opportuno creare una piccola chiavetta che fornirà la banca stessa ai clienti, che poi collegata al lettore sbloccherà lo sportello.

Aspettando lo sviluppo di questa tecnologia c’è chi invece sta pensando di passare a qualcosa di ancora più evoluto, come un lettore del palmo della mano. La banca giapponese Ogaky Kyoritsu ha infatti intenzione di introdurre il primo sportello bancomat che autorizzerà le transazioni dopo aver scansionato la mano dei clienti. Non è il primo caso di bancomat con tecnologia di riconoscimento biometrico, ma secondo l’istituto bancario è il primo che non necessita della tessera personale.

fonte | Vodafone Lab

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