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Critica del nuovo iPad

Il (nuovo) iPad è stato presentato da quasi 2 settimane e, oltre alle ormai consuete prime recensioni entusiaste, iFixit ha già provveduto a smontarlo per metterne in luce le componenti. Il mio obiettivo è quello di raggiungere uno scopo diverso, analizzando in senso critico ciò che iPad realmente ha aggiunto e raggiunto.

Una critica non corrisponde necessariamente al dire cose negative riguardo un prodotto: infatti la parola critica deriva dal verbo greco κρίνω /krino/ che significa letteralmente “giudicare” ed è proprio in questo senso che indirizzerò il mio articolo.

Non meravigliatevi dunque se partirò dal Retina Display di iPad, feature attesissima su iPad dal momento della presentazione di iPhone 4.

Il numero di pixel presenti sullo schermo di iPad risulta essere 4 volte maggiore rispetto a quelli presenti su iPad 2 con il risultato di ottenere una risoluzione che non è possibile rintracciare altrove eccetto che su pochissimi dispositivi della concorrenza. Proprio per questo è facile intuire il sentimento di chi, riuscendo a provarlo da vicino, ne è rimasto affascinato.

Una cosa che merita più attenzione è il processore montato sul nuovo iPad, vale a dire il SoC Apple A5X. Esso rappresenta un’evoluzione rispetto al predecessore Apple A5, andando ad introdurre una GPU quad-core per gestire il gran numero di pixel sullo schermo. Ciò che non varia è la CPU in senso stretto che rimane dual-core.

In molti si aspettavano un processore quad-core sul nuovo iPad, ma a quanto pare ciò non è stato e a noi può anche star bene. Ad una condizione… Che questo non influisca sulla fluidità del dispositivo.

Sapete che le app ottimizzate per il Retina Display di iPad hanno subito un notevole incremento delle loro dimensioni, tale da giustificare l’aumento da 20MB a 50MB del limite di banda per scaricare un’app sfruttando la rete mobile del proprio operatore.

In che cosa si traduce questo?

Si traduce nell’esigenza di aggiornare il processore grafico in modo tale da eseguire operazioni sulle immagini più rapidamente. Ma siamo sicuri che ad un aumento della risoluzione corrisponda solamente questa necessità dal punto di vista operativo?

Il mio dubbio riguarda proprio questo. Sono scettico sul fatto che l’aumento delle dimensioni delle app sia determinato unicamente dal maggior peso delle immagini e magari non da qualche altra riga di codice che il dispositivo deve eseguire.

Da un altro punto di vista, i singoli sviluppatori potrebbero scegliere di arricchire di nuove funzionalità le proprie applicazioni grazie alla maggior definizione di immagine del nuovo iPad (anche in questo caso vi sarebbe una maggior quantità di codice da processare per una CPU che sostanzialmente è rimasta invariata dall’Apple A5).

Ma ripeto e ci tengo a sottolineare che questi sono solo alcuni miei ragionamenti dal momento che non ho ancora provato con mano un iPad di terza generazione e potrei tranquillamente sbagliarmi.

Una cosa su cui andrò giù pesante è la connettività 4G LTE, quindi preparatevi.

Apple ha spacciato il nuovo modello di iPad come un dispositivo 4G/LTE a livello pubblicitario in tutto il mondo, quando è evidente il contrario: esso risulta essere compatibile con le frequenze delle reti 4G dei soli USA.

È vero che in Italia si è ancora ad uno stadio embrionale nella diffusione della nuova connettività 4G che vedrà una copertura accettabile soltanto alla fine del 2012, ma questo non giustifica il fatto che solo chi acquisterà il “nuovo nuovo iPad” potrà fruire della maggior velocità di navigazione che viene attualmente propagandata da Apple (in quanto i chip attuali non supportano le frequenze 4G europee).

Ottimo invece risulta essere il lavoro svolto nel reparto batterie dove si è quasi raddoppiata la capacità di carica del dispositivo, riuscendo a garantire una eguale autonomia in presenza di uno schermo che volgarmente “ciuccia il doppio della carica“.

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