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Il Borussia Dortmund di Favre: la “normalità” al potere per un nuovo corso

Delaney

Il messaggio urlato a gran voce da tifosi e illustri ex era stato chiaro: “basta scommesse, bisogna ricostruire un ciclo vincente”. D’altronde re inevitabile arrivare a questo punto dopo 6 anni passati a guardare i rivali del Bayern Monaco vincere titoli di Bundesliga a ripetizione. La società ha recepito il messaggio e la parola d’dine adesso è “normalità”.

Il neo tecnico del Borussia Dortmund, lo svizzero Lucien Favre.

Il primo passo è stato quello di invertire totalmente la rotta rispetto al passato per quanto riguarda la guida tecnica. Basta scommesse come quella di Peter Bosz lo scorso anno e avanti con intelligenza e sagacia, programmazione e attenzione. Tutte queste qualità hanno portato facilmente verso Lucien Favre, l’ex tecnico del Borussia Mönchengladbach che per almeno tre stagioni aveva meravigliato l’intera Germania riportando i Fohlen in Champions League. Il suo arrivo è stato ufficializzato già prima della fine del campionato, proprio per dare subito in netto segnale di cambiamento. Stavolta non si è ceduto alle fantasie di calciomercato che portavano ad altri tecnico giovani e senza esperienza. Per ricostruire un progetto vincente serve un allenatore che conosca bene la Bundesliga e che punti tutto sul gruppo, un po’ come avare fatto Jurgen Klopp all’inizio della sua avventura in giallonero.

Matthias Sammer e Sebastian Kehl, due illustri ex tornati in società con ruoli dirigenziali.

Decisivi gli ex – In questa totale inversione di rotta, decisivo è stato l’apporto di Sebastian Kehl e Matthias Sammer, ritornati entrambi a rivestire un ruolo in società. Dalle parti del Westfalenstadion si vocifera, anche tanto, che siano stati proprio loro a chiedere alla società di cambiare politica. Ok l’acquisto di giovani prospetti da far crescere ma insieme a loro bisogna puntare su calciatori “fatti” e che possano aiutare lo sviluppo dei più giovani. Favre ha visionato la rosa, valutando che ci sono già tanti calciatori che attendono una seconda chance. Si parte da Goetze e Schuerrle, fino ad arrivare a Toljan, Yarmolenko, Dohoud e Weigl. Oltre a loro si attende l’esplosione dei giovani talenti Gomez, Sancho, Isak e Zagadou e la conferma dei vari Philipp, Castro, Reus e Kagawa. Insomma, la rosa è di altissimo livello ma il gruppo ha bisogno di coesione.  E qui entra in gioco Favre, che dal primo giorno di ritiro cercherà di far rigare dritta una rosa con un potenziale enorme. C’è bisogno di trovare un modulo facile e che non cambi ad ogni partita e c’è bisogno di una linea guida chiara e semplice. Soprattutto i tifosi chiedevano di terminare la “stagione delle scommesse”. Basta giocatori under 18, è ora di vincere o almeno tornare a lottare per qualcosa di importante. Per fare questo serve il giusto mix di gioventù ed esperienza, di tecnica ma anche di malizia.

Wolf
Marius Wolf, 23 anni, nuovo centrocampista del Borussia Dortmund.

I nuovi acquisti – Favre ha dimostrato subito di essere diverso, chiedendo a Zorc tre calciatori normali ma di grande sostanza. Sono arrivati il trentenne portiere Hitz dall’Augsburg, il ventitreenne Marius Wolf, protagonista la scorsa stagione con l’Eintracht e soprattutto Thomas Delaney dal Werder Brema, pagato 20 milioni di euro ma calciatore dal rendimento costante e soprattutto un corridore nato, che ama il sacrificio e sa fare gruppo. Con loro si vanno a colmare alcune lacune che aveva la squadra, soprattutto quella del carisma. Adesso, anche in base al modulo adottato, si procederà con gli altri acquisti ma sempre in un’ottica di normalità e non più di fantacalcio. Se il Borussia riuscirà costruire un vero gruppo coeso e agonisticamente cattivo, allora il Bayern avrà trovato avvero quella rivale per il titolo che cercava. Sicuro sarà l’ultima chiamata per calciatori come Goetze e Schuerrle, chiamati a dimostrare sul campo la loro qualità o altrimenti rischiano davvero di guardare l’intera stagione dalla panchina.

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