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Oltre al Bayern c’è di più: 10 motivi per continuare a seguire questa Bundesliga

Schalke 04 - Leverkusen

Avere 18 punti di vantaggio sulla seconda al 7 di febbraio, significa monopolizzare il campionato. E nessuno può negare che da 6 stagioni a questa parte, il Bayern Monaco  sia praticamente imbattibile in Bundesliga. Con Heynckes prima, Guardiola poi e infine Ancelotti (prima del ritorno di Heynckes), i bavaresi hanno battuto ogni record possibile di tutta la storia del massimo campionato tedesco. Gol fatti, punti totalizzati, vittorie totali, settimane consecutive in testa alla classifica e ieri (6 febbraio, ndr) persino la nona qualificazione consecutiva alle semifinali di DFB Pokal. Un dominio incontrastabile e destinato, a meno di clamorosi suicidi, a durare nel tempo ancora per molti e molti anni. Le colpe (ed i meriti) di questo monopolio vanno ricercate da molte parti, situazione che ha portato addirittura la DFL (lega calcio tedesca) a pensare ad una riforma della regola del 50+1. Forse perchè, dando la possibilità a molte squadre di usufruire di capitali esterni, si possa nel tempo accorciare il gap sul Bayern Monaco.

Eppure nonostante questo dominio, unico in Europa forse insieme a quello del Celtic Glasgow in Scozia e della Juventus i Italia, la Bundesliga è riuscita ugualmente ad offrire grandi storie di calcio e soprattutto a far crescere tecnici e calciatori di immenso talento. Vale ancora seguire questo torneo? Per noi si, e vi spieghiamo perchè in 10 punti.

1) Il Bayern Monaco 

Si, avete letto bene. Il Bayern Monaco è una delle ragioni per cui seguire questa Bundesliga. Nonostante il suo monopolio, la squadra bavarese da quando è tornato in panchina Heynckes, offre un calcio bellissimo, ha rivitalizzato tanti campioni (Rodriguez, Martinez, Ribery, Muller, e Robben su tutti) e continua a vincere superando ogni record. La sua crescita, anche in ottica Champions League, è sicuramente un lusso e un vanto per tutto il movimento. I suoi campioni, offrono ad ogni partita un motivo valido per restare incollati alla tv.

50+1
La regola del 50+1. Molti Presidenti vorrebbero modificarla in favore di una Bundesliga più equilibrata.

2) Lotta Champions League 

Da almeno quindi anni, non si vedeva una Bundesliga così corta ed equilibrata. La classifica vede ben 7 squadre in appena 4 punti (Leverkusen, Schalke 04, Lipsia, Borussia Dortmund, Gladbach, Augsburg e Francoforte) qualcosa di impensabile ad inizio stagione. Nessuna delle inseguitrici del Bayern riesce a trovare continuità, per questo dopo ogni giornata l’ordine delle squadre si inverte ma le distanze restano uguali. Saranno decisivi gli scontri diretti, partite che già nel girone di andata hanno offerto spettacolo e grappoli di gol. Lipsia e Dortmund avranno anche l’impegno in Europa League, ulteriore fattore che potrebbe incidere nella corsa alla massima competizione europea. Le favorite a nostro avviso restano Leverkusen, Schalke 04 e Borussia Dortmund, squadre che (meno il Dortmund) stanno giocando bene, non hanno impegni europei e per questo offrono sicurezze maggiori. Il Leverkusen è sulla carta la più accreditata, grazie allo splendido lavoro del neo tecnico Herrlich, bravo a mantenere saldo l’ambiente dopo le vicissitudini dovete all’esonero di Schmidt  e rivitalizzare levante stelle presenti in squadra primi tra tutti Brandt e Bailey. La squadra esprime un calcio bello e piacevole e, soprattutto, porta a casa i risultati. Una delle migliori sorprese della stagione. Scommettiamo però, che fino all’ultima giornata la griglia resterà incerta.

3) I talenti  

Negli ultimi anni Bundesliga è sinonimo di giovani talenti. Ormai il massimo campionato tedesco è diventata la meta preferita di ogni giovane calciatore, che preferisce crescere e giocare ad alti livelli in Germania piuttosto che “poltrire” in panchina nei grandi club. In questa stagione abbiamo ammirato la consacrazione di Leon Bailey, talento giamaicano capace di infilare 8 gol e 5 assist fino ad arrivare sul taccuino delle big di Premier League. Insieme a lui sul podio c’è Philipp Max, esterno dell’Augsburg che ha offerto 10 assist e 1 gol diventando il miglior calciatore di Bundesliga del girone di andata. Per lui c’è un’offerta di 25 milioni del Chelsea per giugno. Al terzo posto c’è Thorgan Hazard, esploso definitivamente grazie al cure di Hecking e capace di realizzare 7 gol in stagione e soprattutto schierato titolare in tutte e 21 le partite di campionato. Oltre a loro, ormai diventate “certezze”, fino alla fine della stagione ci sarà spazio per ammirare il talento di Isak e Sancho nel Borussia Dortmund, Lucas Höler del Friburgo, Eggestein del Werder Brema,  Fiete Arp dell’Amburgo, Bruma del Lipsia, Haller dell’Eintracht, Harit dello Schalke 04 e Ascacibar dello Stoccarda. Tutti talenti ( a cui ne vanno aggiunti anche altri esplosi già la scorsa stagione) che si stanno affermando in Bundesliga e che saranno pezzi forti del prossimo calciomercato europeo.

4) Stadi e atmosfera 

Chi non è mai entrato in stadio tedesco durante un match di Bundesliga, non può capire cosa si provi. L’atmosfera che si vive in Germania è qualcosa di unico e anche guardando una partita dalla tv, la magia non cambia. Anche per la stagione 17/18, la Bundesliga ha stabilito il record di presenze mondiale allo stadio (Borussia Dortmund club al top con oltre 80.000 spettatori di media – vedi tabella sopra) con una media di 44.386 spettatori. Stadi sempre piene, coreografie da brividi e un attenzione al tifoso che fa si che anche partite non di cartello, diventino spettacolari per atmosfera e festa.

Il derby Borussia Dortmund – Schalke 04, la gara più bella della stagione – VIDEO

5 – Le sorprese (squadre) 

La Bundesliga offre ogni anno (come del resto anche gli altri campionati) tante sorprese sia come squadre che come singoli. Impossibile quindi non parlare dell’Eintracht Francoforte di Niko Kovac, riuscito nell’impresa di arrivare lo scorso anno in finale di Coppa di Germania e, cosa ancora più difficile, ripetersi in questa stagione disputando un campionato di alta classifica ed esprimendo un gioco piacevole ma concreto. Il segreto del Francoforte, squadra che ha speso 18 milioni nel calciomercato estivo, puntando su ritorni illustri (Boateng su tutti) ma anche su calciatori in rampa di lancio ma ignorati dalle grandi come Haller, Willems, Jovic, Mscarell e Salcedo. Squadra tostissima, capace di imbrigliare le grandi con una tattica perfetta e letale in contropiede. Kovac ha fatto di necessità virtù costruendo una squadra che sappia soffrire ma che abbia la consapevolezza giocarsela su ogni campo. Discorso identico per l’Augsburg di Manuel Baum, squadra che al contrario dell’Eintracht offre meno solidità ma in compenso è capace di regalare prestazioni di grande qualità tecnica. Merito di un tecnico giovane e preparato (uno dei tanti) che ha voluto una rosa tecnica con Caiuby, Baier, Koo, Schmidt, Richter, Finnbogason e soprattutto Gregoritsch, miglio centrocampista della Bundesliga per realizzazioni con 9 reti segnate. Eintracht e Augsburg sono la dimostrazione di come le idee possano, fino ad un certo punto, sopperire alla mancanza di soldi. Oltre a loro non dimentichiamoci di Hoffenheim ed Hertha Berlino, squadre meno splendenti della scorsa stagione ma comunque piene zeppe di talento e capaci magari di recitare una seconda parte di stagione di alto livello.

James Rodriguez è rinato sotto la gestione Jupp Heynckes – VIDEO 

6 Le sorprese (calciatori)  

Abbiamo già parlato di Leon Bailey, Michael Gregoritsch e Philipp Max, forse le sorprese più belle di questa Bundesliga in termini di rendimento e gol segnati. Oltre a loto però, la Bundesliga ha regalato il talento cristallino di Jan Fiete Arp, attaccante classe 2000 che ha segnato già 2 gol in Bundesliga stabilendo il record di calciatore più giovane ad esordire e segnare in massima serie. Lui è riuscito a riportare entusiasmo in un ambiente dilaniato da tensioni interne come l’Amburgo, squadra perennemente in lotta contro se stessa e soprattutto contro il pericolo retrocessione. Un’altra gradita sorpresa è James Rodriguez, calciatore rinato sotto la gestione Heynckes e che in meno di quattro mesi si è preso il centrocampo del Bayern e il cuore dei suoi tifosi. Rodriguez è quell’anima latina che mancava ai bavaresi, il calciatore dell’ultimo passaggio e della giocata improvvisa anche su calcio da fermo. E’ l’uomo che ti spezzala partita, calciatore che i biancorossi cercavano da tantissimi anni. Nessuno avrebbe scommesso un centesimo su di lui, arrivato sfiduciato dall’esperienza al Real Madrid e con la difficoltà di inserirsi in un gruppo granitico e coeso come quello del Bayern, dove le “novità” faticano ad integrarsi anche e soprattutto se non si conosce la lingua. Solo applausi anche per Nils Petersen, attaccante ventinovenne del Friburgo che sta vivendo (da qualche anno) una seconda giovinezza. In stagione ha realizzato già 10 gol di cui uno splendido da ben 40 metri realizzato contro il Borussia Dortmund. Per ultimo non dimentichiamo l’infinito Naldo, capace a 35 anni di segnare 5 gol e di superare il record di presenze di un brasiliano in Bundesliga con 337 gettoni. Il CT del Brasile Tite vuole portalo al Mondiale, lui intanto si gode la sua terza giovinezza trascinando lo Schalke 04 all’obbiettivo Champions League.

Tedesco Schalke 04
Domenico Tedesco, 33 anni. Da luglio è allenatore dello Schalke 04.

 

7 – I nuovi “baby” allenatori (laptop trainer) 

Ogni anno sono sempre di più e non smettono di stupire. Parliamo dei “laptop trainer”, la nuova generazione di tecnici che sta ulteriormente cambiando il calcio tedesco. Loro sono un motivo molto valido per guardare la Bundesliga perchè portano gioventù, idee nuove e un modo di intendere il calcio nato della loro esperienza di campo e sui banchi di università (la maggior parte sono laureati). In principio fu Nagelsmann all’Hoffenheim ma subito dopo arriveranno Nouri (poi esonerato dal Werder), Baum (Augsburg), Kohfeldt (Werder Brema), Schwarz (Mainz), Ruthenbeck (Colonia), Schubert (esonerato poi dal Gladbach) e Wolf (esonerato poi dallo Stoccarda) e naturalmente Domenico Tedesco (Schalke 04). Nonostante qualche avventura non sia andata a finire bene, tutti hanno portato una ventata di entusiasmo e di cambiamenti all’interno della Bundesliga. Le migliori sorprese (conferme) restano Nagelsmann, che probabilmente il prossimo anno lascerà l’Hoffenheim direzione Dortmund e tedesco, capace di in pochi mesi di rivoluzionare lo Schalke 04 portandolo in semifinale di DFB Pokal dopo 7 anni e soprattutto al secondo posto in Bundesliga dietro al Bayern e sopra al Borussia Dortmund. Tedesco ha cambiato il modulo dei Knappen portarono al 3-5-2, liberando Naldo da compiti di marcatura e affidando a Stambouli l’inizio della manovra dalla difesa. Ha rivitalizzato le stelle Goretzka e Meyer (anche se andranno via, il primo sicuro e il secondo forse) ed ha trovato un attacco rapido e di qualità con Konoplyanka, Di Santo e Harit. Soprattutto ha cambiato la mentalità, riportando in rosa lo spirito guerriero che mancava da troppo tempo. La qualità di questi giovani allenatori è che prima di essere tecnici sono degli splendidi motivatori e riescono ad incidere meglio sulla mente che sui piedi dei calciatori. Per questo Kohfeldt e Ruthenbeck stanno provando con egregi risultati a salvare Werder Brema e Colonia e Wolf (prima di dissapori con la società) aveva espresso a Stoccarda uno dei giochi più spettacolari di Bundesliga. Di molto di loro ne sentiremo parlare anche in Europa, per questo vale la pensa seguirli dall’inizio della loro carriera.

Lewandowski
Robert Lewandowski, ha segnato 94 gol in 114 partite di Bundesliga entrando nella Top 10 di tutti i tempi.

8 – Le stelle mondiali 

A pochi mesi dal Mondiale di Russia, le stelle del calcio scaldano i motori. Una delle nazionali accreditate per il titolo (sarebbe il secondo consecutivo) è proprio la Germania Campione in carica. Tante stelle della sezione di Loew giocano fuori dalla Bundesliga ma molte sono rimaste in patria per continuare a crescere. Prima di tutto il “blocco Bayern”, la certezza granitica su cui si fonda l’ottimismo dei fans tedeschi. Manuel Neuer (che sta recuperando dall’infortunio) Mats Hummels, Niklas Süle, Sebastian Rudy, Jerom Boateng e Joshua Kimmich, forse il talento che è cresciuto più di tutti in questi ultimi due anni. Oltre a lori c’è anche l’inossidabile Thomas Mueller. E non finisce qui, perchè in Baviera troviamo altre stelle mondiali come Lewandowski, Rodriguez, Vidal e gli astri nascenti transalpini Coman e Tolisso senza dimenticare i “vecchi” campioni come Robben e Ribery. E poi ci sono Goretzka, Harit e Meyer nello Schalke 04, Werner, Bruma, Keita e Forsberg nel Lipsia, Hector nel Colonia e poi le stelle di Bayer Leverkusen (Brandt, Bailey, Alario, Bender, Aranguiz, Volland, Bellarabi), Borussia Dortmund (Guerreiro, Goetze, Schurrle, Yarmolenko, Pulisic, Batshuayi, Kagawa, Dahoud, Sancho, Burki, Piszczeck, Schmelzer e Marco Reus) e Borussia Mönchengladbach (Stindl, Hazard,Ginter, KramerRaffael) . Un campionato di stelle mondiali alle quali vanno aggiunti i migliori giovani del panorama mondiale con l’arrivo di giovani stelle come Cuisance, Sergio Gomez,  Zagadou, Zakaria, Oxford, Isak, Sancho, BenesHöler, Upamecano, Augustin, Konatè, Keita (acquistato dal Liverpool per 60 milioni di euro) Arp, Eggestein e tanti altriInsomma, avete ancora dubbi se conviene o no seguire la Bundesliga?

Nordderby
Il NORDDERBY tra Werder Brema e Amburgo

9 – La lotta salvezza 

La lotta salvezza in Bundesliga è unica al mondo. A contrario degli altri campionati infatti, a lottare per non retrocedere non ci sono squadre piccole e “inesperte” ma bensì squadra dal DNA vincente e che rappresentano gran parte dei tifosi tedeschi. Colonia, Amburgo, Mainz, Werder Brema e Stoccarda, significano ben 18 titoli di Bundesliga e qualche milione di tifosi in tutto il mondo. Significano tradizione, storia e culturali una nazione. Colonia, Amburgo, Werder Brema e Stoccarda hanno già cambiato allenatore, il Mainz resiste con Sandro Schwarz anche grazie alla benedizione dell’ex Jurgen Klopp. Come detto in precedenza le doti comunicative e tattiche di Ruthenbeck e Kohfeldt stanno flebo la differenza a Colonia e Brema, cosa che sta riuscendo dolo in parte all’Amburgo con Hollersbeck ed al neo arrivato Korkut a Stoccarda, che però a differenza degli altri ha già esperienza in Bundesliga e soprattutto in corse salvezza. E’ fantastico assistere a sfide salvezza con oltre 50.000 spettatori di media, un esempio e uno spettacolo che può offrire solo la Bundesliga. Nella classifica degli spettatori pubblicata nel punto 4, Stoccarda, Amburgo e Colonia sono nelle prime 23 del mondo per media spettatori. Perderle significherebbe salutare un pezzo di storia della Bundesliga, per questo la lotta salvezza assume in Germania una suspance tutta particolare con un misto di tristezza. Immaginate una Bundesliga senza Amburgo (mai retrocesso nella sua stori) o Werder Brema, Campione di Germania nel 2004?

10 – Il modello tedesco. Idea da cui ripartire

Il modello di calcio tedesco, iniziato dalla DFL nel 2000, ha portato la Germania ad essere una delle nazioni dove sono nati e cresciuti i magari talenti del calcio mondiale. Il progetto? Molto semplice ma non di facile attuazione nel resto del continente. Il cosiddetto Talentförderprogramm, “programma di raccolta di talenti”, si basa su 366 Stützpunkte, le scuole calcio federali, nelle quali vengono impegnati 1.300 allenatori di base. la diffusione è geometrica e capillare e abbondano i figli di immigrati, soprattutto turchi e polacchi, “germanizzati” grazie al principio, introdotto nel 2002, dello Ius soli. Un dato? Basta pensare che appena il 15% dei calciatori nella sola Lega della Baviera, non è condonabile nelle sezioni tedesche. In Italia siamo al 20%, nella Premier League U23 si arriva al 40%. Il modello tedesco è il segreto per rilanciare il calcio italiano e anche la nazionale, perchè crea i talenti al suo interno e li forma fin da bambini ad un modulo e ad un modo di giocare uguali, così come avviene nelle scuole calcio del Barcellona per fare un esempio. Anche per questo motivo vale la pena seguire il Bundesliga.

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