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Esclusiva TB – Il Match Analyst Danilo Sancamillo: “Bundesliga, un modello di calcio da imitare”

match analyst

Nel calcio moderno contano i dettagli. Non è un semplice modo di dire, è la cruda verità. Siamo arrivati in un’epoca in cui la tattica, la preparazione di una partita e tutte le sue dinamiche, si sono evolute a tal punto che l’unica differenza, tra vittoria e sconfitta, è portata proprio dalla cura maniacale del particolare. Allenatori vincenti e osannati come Cruijff , Sacchi, Guardiola, Mourinho e per ultimo Conte, hanno basato le loro fortune sulla ricerca spasmodica della perfezione. E la cura del dettaglio passa anche e soprattutto dallo studio approfondito delle avversarie, concentrandosi sui loro punti di forza, sulle loro particolarità, sulle loro fonti di talento.

Da ormai tanti anni le maggiori società di calcio, soprattutto in Germania, hanno costruito degli staff di Match Analiyst, una figura diventata ormai essenziale per chi vuole ragionare calcisticamente ai massimi livelli. Società di punta come per esempio il Manchester United,  può contare su uno staff analysis di ben 70 persone, compresi anche gli osservatori sul campo. Il loro ruolo è quello di raccolta e studio dei dati statistici sia della propria squadra, delle squadre avversarie, analisi delle strategie utilizzate durante gli allenamenti, analisi di un singolo giocatore proprio o avversario, analisi specifica sul portiere, analisi del sistema di gioco, analisi del possesso o non possesso di palla e tanto altro ancora. Da questi dati, un allenatore può preparare una singola partita e un campionato intero, cercando di prevedere delle variabili come cali di concentrazione e persino infortuni. Uno dei migliori e più giovani match analyst italiani è Danilo Sancamillo, componente dello staff del dipartimento analisi di InStat Scout – InStatfootball e  osservatore calcistico per società professionistiche abilitato dalla Figc a Coverciano. Un vero guru del calcio giovanile europeo e mondiale e naturalmente grande appassionato di Bundesliga, un campionato che da anni consegna alle platee intercontinentali alcuni tra i migliori giovani del pianeta. Insieme a lui abbiamo analizzato approfonditamente le qualità maggiori del massimo campionato tedesco, trovando spunti di eccezionale interesse soprattutto per la nostra Serie A. Il parere di un esperto in un momento in cui la cura del dettaglio e l’investimento sui giovani, è diventato il modus operandi delle maggiori società del mondo.

Mentalità, visione, programmazione, strutture. Qual è la qualità migliore della Bundesliga?

“Il calcio tedesco si è evoluto velocemente nel corso degli ultimi quindici anni, investendo in strutture all’avanguardia e centri di formazione giovanili, riuscendo così a trasformare una Nazionale anziana e poco competitiva in una delle selezioni più giovani e forti del mondo. La programmazione è stata fondamentale così come una visione lungimirante che a partire dal fallimento dell’Europeo del 2000 ha portato alla costruzione di un modello imperniato sul settore giovanile, concedendo ai ragazzi di condurre una vita tra sport e studio che consente una crescita globale sia dal punto di vista atletico che personale. A partire dal 2000 sono stati investiti oltre 800 milioni di euro nei centri di formazione giovanile e questo ha dato nuova linfa al campionato tedesco che oltre al Bayern Monaco può offrire realtà nuove e competitive in grado di destare interesse sia del pubblico che degli addetti ai lavori. Una crescita tecnica che ha avuto risvolti anche sul piano economico con un costante aumento della pubblicità, del valore dei diritti televisivi e del merchandising e spalti sempre gremiti anche in virtù delle ottime strutture sportive”.

I 10 migliori giovani in Bundesliga – VIDEO 

“Cosa dovrebbe copiare dalla Bundesliga la nostra Serie A, per tornare ad essere un torneo di primo livello?

“Anzitutto in materia di impiantistica sportiva è necessario un aggiornamento rapido per riuscire a stare al passo con i tempi e colmare il gap con i maggiori movimenti calcistici europei, massimizzando i ricavi. In Italia la Juventus ha una percentuale di riempimento del 90% contrariamente al trend del campionato italiano dove gli stadi sono sempre più svuotati di passione e spettatori anche perché lo spettacolo offerto non esercita un grande appeal. Dal punto di vista dei settori giovanili bisogna tornare a produrre calcio e non focalizzarsi sul risultato della gara, attraverso il coordinamento del centro tecnico federale che detti linee guida chiare e precise e fornisca agli allenatori di settore giovanile una formazione identitaria per proporre un nuovo modello di gioco e di idee”.

“Dovrebbe far riflettere il fatto che il Colonia, abbia nel suo staff tra collaboratori permanenti ed esterni circa 33 analisti”

“In Belgio ad esempio è stata attuata una riforma simile a partire dagli anni ’90, con la supervisione di Michel Sablon dopo gli insuccessi della Nazionale alla Coppa del Mondo ospitata dall’Italia. Tutto ha avuto inizio dalla formazione degli allenatori che si sono uniformati sul modulo 4-3-3, poiché questo avrebbe potuto perfezionare lo sviluppo delle capacità tecniche dei giovani calciatori in quanto per fisionomia incentivava i duelli in campo. La Federazione insieme con il governo nazionale ha aperto le accademie di calcio a livello nazionale al fine di aumentare le possibilità di formazione per i giovani. Questo ha permesso ai teenager dai 14 ai 18 anni di sottoporsi ad un allenamento ulteriore dopo aver effettuato il canonico allenamento con i loro rispettivi club. Kevin de Bruyne, Dries Mertens, Thibaut Courtois, Mousa Dembele, Steven Defour, Axel Witsel e Nacer Chadli hanno partecipato a questo sistema di doppio allenamento con i risultati evidenti a tutti. “

settore giovanile Bayern
Settore giovanile del Bayern Monaco, uno dei più floridi di Germania.

In Germania negli ultimi anni si stanno affermando giovani tecnici detti “laptop”, ovvero allenatori laureati e che non sono mai stati calciatori ad alti livelli. Tuchel, Nagelsmann, Schmidt, Schubert, solo per citarne alcuni. Come spieghi questa tendenza?

“La Germania fra i Paesi Europei è quella che più di tutti ha sviluppato un approccio al calcio secondo la matrice americana, con l’irrobustimento degli staff tecnici e lo studio dei dati statistici relativi al proprio gioco ed a quello dell’avversario per reperire più informazioni possibile ed ottenere quindi un vantaggio competitivo. Sebbene nei numeri non sia presente nessuna ricetta per il successo, l’analisi degli stessi unita a quella del comportamento dell’avversario in campo, aiuta a individuare i punti deboli e le caratteristiche di serialità nello svolgimento del gioco, rendendo possibile attuare delle contromisure ed incentrare la sessione di allenamento su determinati dispositivi tattici. La nuova generazione di allenatori si inserisce perfettamente in questo nuovo approccio e aggiungo io con profitto. Otto dei dodici allenatori tedeschi in carica non hanno mai disputato un solo minuto in Bundesliga. Sei di loro non sono mai stati professionisti, un numero che si alza a sette includendo anche lo svizzero Schmidt. Questo ci suggerisce che il calcio è pronto per un cambiamento radicale e che si può puntare su una schiera di giovani brillanti, culturalmente preparati che hanno saputo sopperire alla mancata esperienza di campo, attraverso uno studio profondo ed una preparazione minuziosa smentendo un sistema arcaico radicato nelle sue convinzioni. Del resto in Italia abbiamo avuto un precursore nonché massimo esponente di questo tipo di cultura come Arrigo Sacchi il quale raggiunse grandi traguardi alla guida del Milan esportando innovative idee dal punto di vista calcistico. Lo stesso Sacchi a tal proposito asserì che per essere un buon fantino non occorre essere stato un cavallo da corsa. Le squadre della Bundesliga e della Zweite Liga sono tra le maggiori sottoscriventi di abbonamenti con società come Opta, ProZone/Amisco o InStat Scout per la quale lavoro presso il dipartimento analisi – seguendo in modo diretto tra le altre proprio una squadra tedesca. In tal senso dovrebbe far riflettere il fatto che il Colonia – una squadra di medio cabotaggio – abbia nel suo staff tra collaboratori permanenti ed esterni circa 33 analisti”.

Nagelsmann
Julian Nagelsmann, 29 anni, tecnico dell’Hoffenheim. E’ il più giovane allenatore in Bundesliga.

Quale società di calcio in Germania rappresenta più di tutte l’essenza e i valori di questo nuovo modello tedesco?

“Vi sono diversi riferimenti per quanto concerne l’attuazione del modello tedesco, penso al Borussia Dortmund che riesce a mixare investimenti economici importanti con il lavoro del settore giovanile, nel quale rientra anche un’accorta opera di scouting ed è riuscita a conciliare l’esigenza di essere competitiva con la presenza in squadra di calciatori giovani ma già pronti ad esprimersi su alti livelli come confermano le recenti operazioni di mercato, Emre Mor, Isak, Dembelè, Pulisic tutti Under 20, cui aggiungere una risorsa interna come Passlack destinata ad un grande futuro. Il Borussia Monchengladbach è un’altra realtà molto positiva che ha avuto il merito di raggiungere traguardi importanti malgrado un volume di investimenti contenuto rispetto ad altri club tedeschi ed una politica votata alla valorizzazione ed alla vendita dei giovani calciatori che in molte altre leghe si traduce con l’impossibilità di competere ad alti livelli”.

Quella attuale è considerata la Bundesliga più “democratica” ed equilibrata degli ultimi 5 anni. Frutto di oltre 600 mln di investimenti nel 2016 in nuovi acquisti. Presto vedremo un torneo più combattuto e incerto in stile Premier League?

“Sicuramente il livello della Bundesliga è cresciuto a livello esponenziale negli ultimi anni e c’è una spiegazione anche in termini di politica sociale. La Germania ha recepito i cambi avvenuti nella società e li ha introdotti nella legislazione per garantire i diritti di tutti. Integrando i tanti tedeschi di seconda generazione. In Germania la cittadinanza è riconosciuta ai bambini nati da genitori stranieri in possesso di permesso di soggiorno permanente. Questo ha dato l’opportunità di attingere a innumerevoli risorse tecniche tanto che è massiccia la presenza in Nazionale di calciatori di origini non tedesche. L’accordo record da 1,4 miliardi per i diritti Tv, sottoscritto per il periodo 2017-2021 porterà nelle casse dei club tedeschi il 70% in più del contratto che scade il prossimo anno, assegnando maggiori possibilità di sviluppo ed investimento. Quindi ci sarà da divertirsi ed aggiungo avendone esperienza diretta che il campionato di seconda divisione tedesca ha un livello di competitività maggiore rispetto a quello delle altre leghe europee di riferimento”.

Seifert
Il numero 1 della Bundesliga Christian Seifert. E’ lui l’artefice dei successi del massimo campionato tedesco.

Chi sono i prospetti maggiori al momento in Bundesliga?

“Vi sono moltissimi calciatori di rilievo tra i giovani e per rendersene conto basterebbe osservare il traffico di scout che affollano le tribune del massimo campionato tedesco. Secondo i dati raccolti dalla piattaforma per cui lavoro sulla performance individuale dei giovani talenti in Europa, 8 su 11 nella formazione ideale per rendimento giocano nella Bundesliga e questo la dice lunga rispetto alla qualità che è possibile reperire in Germania. Peraltro nei dati relativi ai massimi campionati, il differenziale di rendimento tra calciatori esperti e giovani è il più esiguo in rapporto agli altri maggiori campionati europei ed è il quarto più basso a livello mondiale attestandosi ad uno spread di -1%. Tra i calciatori più interessanti ritengo vi siano Timo Werner, Ousmane Dembelè, Christensen, Emre Mor, Julian Brandt, Dahoud ed Henrichs, quest’ultimo osservato dal vivo in occasione di una gara di Youth League lo scorso anno”.

Benjamin Henrichs
Benjamin Henrichs, laterale destro del Bayer Leverkusen classe 1997.

Ci sono dirigenti sportivi in Bundesliga che vorresti vedere lavorare in Italia?

“Sicuramente Max Eberl, il deus ex machina del Borussia Monchengladbach e Michael Zorc Direttore sportivo del Borussia Dortmund. Hanno approcci diversi ma negli anni, hanno saputo costruire successi dando continuità ad un intenso lavoro di scouting su base mondiale”.

Lipsia, Hoffenheim, Francoforte, Berlino e Colonia, sono le sorprese dell’attuale Bundesliga. Cosa c’è dietro a questo exploit? Solo fortuna?

“Sono realtà molte diverse ma tutte dotate di staff importanti e dediti al lavoro sul dettaglio. Il Lipsia viene erroneamente visto come una riproposizione del Leicester, mentre le basi sono radicalmente diverse per le grandi possibilità di investimento ed una lunga pianificazione. Basti pensare che lo scorso anno si sono potuti permettere di acquistare un talento emergente come Davie Selke che ha accettato di scendere di categoria in ragione di una forza economica e progettuale già ben definita rispetto alla sua precedente esperienza. L’Hoffenheim ha scommesso sull’allenatore più giovane della Bundesliga che ha saputo valorizzare meglio di molti suoi predecessori un parco giocatori di assoluto livello, che negli anni precedenti ha rischiato spesso di non salvarsi. Eintracht Francoforte e Colonia sono le compagini che hanno sorpreso di più e stanno vivendo una stagione da protagonista. Proprio ieri ho visto una gara in compagnia di un osservatore dell’Eintracht e devo dire che guardano con molta attenzione al mercato italiano, Seferovic e Rebic del resto sono transitati per l’Italia prima di approdare direttamente o in seconda battuta a Francoforte. Il Colonia e l’Hertha Berlino stanno facendo un campionato al di sopra delle aspettative e puntano su un nucleo di calciatori più esperti rispetto alle altre formazioni sopracitate per cui è difficile intravedere margini di sviluppo futuri per quanto il raggiungimento di certi traguardi sul piano sportivo avrebbe risvolti economici importanti per continuare a pianificare”.

Barkok
Il talento dell’Eintracht Francoforte, Aymen Barkok, classe ’98. Per lui già 2 reti in Bundesliga.

Quattro calciatori che consiglieresti alla nostra Serie A

“Premettendo che li considero destinati ad altri circuiti con maggior portafoglio, Forsberg, Naby Keita, Max Mayer e Demirbay”.

Quale formazione si è mossa meglio nel mercato di gennaio?

“Non è stata una sessione particolarmente intensa come è nello spirito del mercato di riparazione, tuttavia sono arrivati giovani di grande prospettiva. Il Wolfsburg malgrado la partenza di Draxler è riuscito secondo me a rafforzare la rosa con importanti incorporazioni. Penso a Yunus Malli, calciatore molto interessante e di elevato rendimento che ha sostituito Draxler. Sono inoltre sono arrivati altri calciatori giovani ed importanti a rimpolpare la rosa quali Bazoer e Ntep. Il tutto corredato dal ritorno di Dejagah che in passato aveva già vestito la maglia del Wolfsburg con buoni esiti”.

Malli Wolfsburg
Yunus Malli, 24 anni. A gennaio è passato dal Mainz al Wolfsburg per 12,5 mln di euro.

Pronostico. I primi sei posti in Bundesliga alla fine del campionato?

“Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Lipsia, Hoffenheim, Eintracht Francoforte e Hertha Berlino”.

 

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