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Bayern, Matthäus “taglia” Müller: “Non c’è posto per lui con Ancelotti”..e Hoeness vuole il tedesco per tutti

Bayern Muller

Il Bayern Monaco è sbarcato in Qatar dove fino all’11 gennaio svolgerà la preparazione invernale in vista della ripresa del campionato il prossimo 20 gennaio.

Tra le dichiarazioni di Ancelotti – “dobbiamo essere al 100% i primavera per tentare di vincere la Champions” – e la voglia di Badstuber di cambiare ariac’è un grande ex che mette in guardia uno dei pilastri del Bayern degli ultimi anni.  L’ex capitano e Campione del Mondo Lothar Matthäus, ha dichiarato che per Thomas Müller non ‘è posto nel Bayern attuale di Carlo Ancelotti. Frasi importanti, che vanno in netta contrapposizione con quelle dello stesso calciatore che nell’ultimo mese aveva ritrovato sia il gol che il sorriso dopo mesi difficili.

“Müller al momento non lo vedo come prima scelta”, ha tuonato Matthäus, “nel 4-3-3 a destra è certamente meglio Robben e nel 4-2-3-1, come trequartista vedo meglio Thiago, calciatore che ha nelle corde quel ruolo e che sta fecondo molto bene in questo campionato”. 

Müller ha giocato da titolare solo 10 delle 16 gare di campionato fin qui disputate, segnando solo un gol e servendo 5 assist. Nell’ultimo periodo ha dimostrato però di essere molto in forma, giocando proprio in quel ruolo da trequartista/seconda punta che Ancelotti gli ha dato dopo la sconfitta di Rostov.

Hoeness e il tedesco per tutti – Nel frattempo il rieletto Presidente dei bavaresi (con il 97,7% dei voti), Uli Hoeness, in una lunga intervista a SportBild ha dichiarato di voler porre il tedesco come lingua obbligatoria all’interno del club per tutti i tesserati: “E’ fondamentale saper parlare bene il tedesco. Questo permette a tutti di farsi capire alla perfezione e di comprendere al 100% le linee guida del club. In questo modo si evita anche la formazione di gruppi all’interno dello spogliatoio. In questo momento al Bayern ci sono professionisti che provengono da nove nazioni differenti, per questo c’è necessità di avere una lingua comune con la quale relazionassiIl tedesco sarà obbligatorio, chi non lo vuole imparare allora dovrà pagare”. Chiaro il riferimento, in questo ultimo passaggio, al gruppo di lingua spagnola molto forte all’interno della squadra biancorossa.

Già cinque mesi fa Ancelotti sembrava aver anticipato questa regola, visto che l’ex tecnico del Real Madrid si presentò alla prima conferenza stampa parlando un ottimo tedesco. L’idea di Hoeness può sembrare troppo radicale ma in effetti rende obbligatoria qualcosa che è già essenziale soprattutto per un tecnico che, senza conoscere la lingua madre, non riuscirebbe mai a farsi comprendere in pieno dai suoi calciatori. E viceversa.

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