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Brexit: ecco la risposta dell’industria videoludica britannica

Il caso Brexit comincia a mietere le prime vittime: sterlina che cola a picco, crollo della Borsa e dei mercati internazionali, il Primo Ministro Cameron che si dimette. Il Referendum che si è svolto nelle ultime ore ha sancito l’uscita definitiva dell’Inghilterra dall’Unione Europea, grazie ad un buon 52% favorevole al “Leave”quasi un milione di voti di vantaggio. E, di conseguenza, anche l’industria videoludica britannica -suo importante pilastro economico- non potrà che accusarne il colpo, prima o poi.

A risentirne potrebbero essere proprio quei team di sviluppo britannici, tra cui Rocksteady e Rare, che hanno saputo regalarci titoli del calibro di Batman Arkham Saga, Banjo-Kazooie, Battletoads e Donkey Kong.

Il CEO dell’associazione videoludica britannica TIGA, Richard Wilson, ha speso due parole in merito alla vicenda, ribadendo l’importanza del settore videoludico nell’economia di mercato generale del Regno Unito:

L’industria dei videogiochi del Regno Unito è un settore di alta tecnologia che fornisce un tasso di occupazione di alta qualità per più di 30.000 persone. È ancora orientata alle esportazioni, con almeno il 95% degli studi che esportano all’estero. In seguito al referendum ‘Brexit’, sarà più importante che mai rafforzare, senza danneggiare, quei settori dove il Regno Unito è molto competitivo: difesa, ingegneria di alta produzione, università e industrie creative, tra le quali quella videoludicaPer il settore dei videogiochi, è particolarmente importante che la politica garantisca alle aziende videoludiche i fondi sufficienti, sgravi fiscali e diritti chiari per le IP e le proprietà intellettuali e per la possibilità di accedere a persone altamente qualificate al di fuori del Regno Unito. Ogni nuovo sistema di migrazione non deve essere oneroso o complicato, altrimenti la crescita del settore potrebbe essere frenata

Si è aggiunto poi Jo Twist, amministratore delegato del network videoludico UKIE, il quale ha dichiarato che “l’incertezza politica in seguito al referendum avrà un impatto sulle nostre imprese”, e che è quindi “importante ricordare che siamo già a un livello globale di successo e che siamo uno dei principali esportatori dell’economia digitale”.

Per concludere, riportiamo quanto detto da Jason Kingsley, CEO di Rebellion e presidente TIGA, che ha aggiunto: Abbiamo una forza lavoro altamente qualificata, di una popolazione in crescita e con un patrimonio fatto di trent’anni di successo. Mentre l’incertezza è sgradita alle imprese, il settore videoludico del Regno Unito rimarrà forte, flessibile e competitivo”.

Quello che traspare da queste dichiarazioni è sicuramente una volontà, da parte dei maggiori rappresentanti dell’industria videoludica, di continuare ad investire in essa, e mantenerla forte, attiva e produttiva. Nel corso degli anni, il settore dei videogame ha dimostrato di poter dare un significativo contributo sul bilancio economico generale e, metterlo da parte in un momento come questo, potrebbe essere l’ennesimo passo falso.

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