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Eccipienti e valutazione del rischio: perché si fa?

Tutti i medicinali sono composti da principio attivo (componente del medicinale responsabile dell’azione curativa) e da eccipienti. Gli eccipienti sono componenti del medicinale privi di ogni azione farmacologica che posso però rappresentare fino al 90 per cento di un farmaco.

Le funzioni degli eccipienti sono molteplici, di seguito ne elenchiamo solo alcune:

  • Protezione: per evitare che agenti esterni come altre sostanze chimiche ma anche variazioni di temperatura o umidità possano danneggiare il principio attivo;
  • Stabilizzante: si usano eccipienti che rendono stabili le soluzioni o sospensioni. In questo modo si evita la sedimentazione del principio attivo nel contenitore;
  • Possono facilitare l’assorbimento del principio attivo nell’organismo;
  • Vengono usati per aumentare il volume durante la preparazione delle compresse o di altre forme farmaceutiche al fine di ottenere le dimensioni volute;
  • Aggiunti al medicinale alcuni eccipienti rendono il sapore più gradevole (es: aroma fragola, aroma arancia…);

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Ricordiamo però che gli eccipienti non vengono usati solo nel settore farmaceutico ma in diversi settori che spaziano dal cosmetico all’alimentare e questo per citarne due con cui abbiamo a che fare tutti i giorni. Questa varietà di possibili utilizzi ha causato una certa confusione in ambito regolatorio dovuta ad un’oggettiva difficoltà di regolamentazione.

Come possiamo essere sicuri della qualità degli eccipienti usati nei farmaci?

Nonostante l’esigenza dei produttori di eccipienti di una regolamentazione più definita non ci si è mai mossi in questo senso finché tragici eventi causati da eccipienti prodotti e distribuiti in condizione non GMP (good manufacturing practice) o GDP (good distribution practice) ha portato alla definizione di regole che sono attualmente a nostra disposizione.

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Dopo anni di discussioni nel Giugno 2011 viene finalmente emessa la direttiva 2011/62/EU, ad emendamento della direttiva 2001/83/EC. In questo articolo evidenzio solo due punti:

  • Al punto 8 della premessa si dichiara che per garantire un livello alto di salvaguardia della salute pubblica il fabbricante del medicinale dovrebbe valutare l’idoneità dagli eccipienti sulla base di appropriate GMP;
  • Nell’articolo 46 invece si può leggere che il fabbricante del medicinale deve assicurare che gli eccipienti siano adatti per l’uso in un prodotto farmaceutico, valutando le GMP più appropriate;

Questo valutazione deve basarsi su una valutazione formale del rischio. Il fabbricante deve altresì assicurarsi che le corrette pratiche GMP siano applicate.

Ma siamo ancora fermi al 2011?

No! Il 21 marzo 2016 scadeva il termine per l’applicazione della Linea Guida EU del 19 marzo 2015 sulla valutazione formale del rischio per accertare quali siano le buone prassi di fabbricazione appropriate per gli eccipienti dei medicinali per uso umano. Con la valutazione formale del rischio le aziende farmaceutiche valutano una serie di parametri legati all’eccipiente, individuano il livello di rischio e quindi le prassi di fabbricazione che il produttore dovrebbe applicare.

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In questo modo possiamo evitare che si ripetano altri episodi tragici e essere sicuri che la nostra salute sia salvaguardata.

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