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La triste storia di Sodinha: quando il talento non basta

Si è ritirato a soli 27 anni Felipe Monteiro Diogo, conosciuto in Italia come Sodinha. Una carriera passata fra problemi di peso e infortuni al ginocchio, che lo hanno portato a dire addio venerdì scorso dopo la rescissione consensuale del contratto che lo legava da agosto al Trapani. Una notizia che ha colto di sorpresa tutti, dato che il giocatore era uno dei più amati dai tifosi di tutti Italia. Il ragazzo di Jundaì infatti è dotato di un talento veramente purissimo, sicuramente da categoria superiore, che lo aveva portato ad essere uno dei migliori in Serie B nella scorsa stagione a Brescia nonostante gli evidenti problemi di forma.

Cresciuto calcisticamente in Brasile, al Paulista e al Ceara, Sodinha (nome preso dal padre, ex giocatore) ha un mancino secondo a pochissimi giocatori in Italia, ed è stato uno degli ultimi “veri” trequartisti. Dopo aver incantato con la primavera dell’Udinese (definito il più forte giocatore che abbia mai giocato nella primavera friulana), la sua carriera è proseguita in prestito con le maglie di Bari, con cui colleziona 4 presenze, Paganese, Portogruaro e Triestina. La sfortuna e alcuni atteggiamenti sbagliati lo hanno portato a prendere peso, collezionando solo 14 presenze in 4 anni. Tornato in Brasile al Ceara, dopo una stagione passata da inattivo si trasferisce a Brescia, dove trova la sua dimensione. Qui gioca con una discreta continuità, anche se viene messo più volte fuori rosa per i suoi eccessi. La scorsa stagione ha incantato con la maglia delle rondinelle, ma non è riuscito ad evitare la retrocessione in Lega Pro. Ben cinque interventi chirurgici al ginocchio in carriera, e ora l’addio.

Sodinha con la maglia del Brescia.
Sodinha con la maglia del Brescia.

Il giocatore ha affidato al suo profilo Facebook le parole che hanno accompagnato la sua decisione di lasciare, a causa di un ginocchio che continuava a tormentarlo: “È arrivato il momento di fare quello che mai avrei voluto fare, dire basta, dire addio, addio ad un sogno, un sogno che ho sempre portato nel cuore da quando ho cominciato a camminare. La vita ti mette davanti a tanti ostacoli, diverse volte li ho superati, ma questa volta mi tocca gettare la spugna. Nella mia vita ho dovuto affrontare cose che non auguro a nessuno, le critiche che ho ricevuto diverse volte da persone che non hanno la minima idea delle sofferenze che ho avuto, mi hanno sì ferito in un primo momento, ma mi hanno anche fatto diventare più forte, ma non è bastato. È con grande dispiacere che lascio il calcio giocato. Con tanti rimpianti, ma allo stesso tempo felice per le grandi soddisfazioni che questa avventura mi ha regalato. Ringrazio di cuore tutti i miei tifosi e fans, da Udine a Bari, passando per Pagani, Portogruaro, Brescia e nonostante i soli 6 mesi Trapani. Un grande abbraccio a tutti. Che Dio vi benedica.”. Sodinha è sempre stato sotto i riflettori principalmente per i suoi problemi di peso, che lo hanno portato a pesare anche 90 kg. Non sono mancati i messaggi di affetto da parte dei tantissimi tifosi da tutta Italia, che lo hanno sempre sostenuto anche quando le uniche parole spese per lui erano per il suo fisico, e non per le sue qualità.

Il giocatore ha avuto sempre grandi problemi di forma, che lo hanno portato a pesare fino a 90kg.
Il giocatore ha avuto sempre grandi problemi di forma, che lo hanno portato a pesare fino a 90kg.

Commovente la dedica del mister Serse Cosmi, che lo ha allenato per soli 6 mesi a Trapani:” “Magari non ironizzerei” di Crozziana memoria, mi torna in mente. Mai così appropriato come in questo caso! Il riferimento è per Felipe Sodinha che in questi giorni non tanto ha rescisso il contratto col nostro Trapani, ma ha, addirittura, annunciato il ritiro dal calcio giocato per problemi fisici e, nello specifico, per problemi ad un ginocchio. Io, invece, voglio ironizzare ora che l’amico Felipe non potrà più giocare. Voglio ironizzare su tutta una serie di personaggi che non ha mai lesinato degli apprezzamenti disgustosi sull’eccessivo peso del ragazzo (addirittura pensavano anche di essere spiritosi). Il problema vero è che i mediocri hanno sempre detestato il talento, magari pensando che fosse un dono che avrebbero meritato solo loro. Magari perché hanno studiato tanto, si sono laureati col massimo dei voti, oppure hanno incarichi in società di calcio importanti dopo aver frequentato per anni i sottoscala più putridi del calcio nostrano. Invece no, il Padreterno regala questo dono pescando anche negli angoli più bui del nostro mondo. Felipe sicuramente ha fatto degli errori, anche grandi, ma solo la sfortuna, intesa come infortuni seri (cinque operazioni), gli ha impedito di esprimere quello che avrebbe fatto felice non solo i suoi tifosi, ma tutti i veri amanti del calcio vero, quello della classe pura, della tecnica unica, di una fantasia disarmante. Ci mancherai Felipe. Mi toccherá sentire ed ascoltare elogiare fenomeni di giocatori alti 1,90 cm, di grande corsa, che per guidare o stoppare la palla (sì, la palla!!!) impiegano ben cinque secondi, mentre tu lo facevi in meno di uno. Con me hai giocato 213 minuti. Ti giuro, sono stati molto più belli di campionati interi giocati da altri. Un abbraccio Felipe ed un consiglio: evita tour nazionali per salutare persone che oggi, solo oggi che hai detto basta, fanno finta di essere dispiaciuti. La maggior parte, non tutti per fortuna, sono gli stessi che ti hanno voltato le spalle ed ironizzavano (loro sì) sui tuoi 90 e passa kg. Cerca, se puoi, di regalare a tanti bambini la tua immensa classe, cercando di insegnargli qualche giocata delle tue… Ed i mediocri torneranno a trovare un nuovo Sodinha su cui accanirsi e, magari così, a vincere le loro frustazioni. Un abbraccio, mi e ci mancherai! Serse Cosmi.”. Il suo futuro sarà probabilmente ancora nel mondo del calcio, forse come allenatore delle giovanili o come procuratore.

Sodinha e Serse Cosmi, che ha dedicato una commovente lettera al giocatore.
Sodinha e Serse Cosmi, che ha dedicato una commovente lettera al giocatore.

Un campione per determinazione e forza di volontà, costretto ad arrendersi solo al suo fisico e che è stato sempre in grado di dribblare, come sapeva fare sul campo, contestatori e difficoltà. Una grande perdita per il calcio italiano, mai come in questo periodo privo di giocatori con classe, tecnica, e soprattutto amore sincero per questo sport.

Le più belle giocate di Sodinha – VIDEO

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