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Amp continua a crescere. Debutto su Google Search a inizio 2016

Google Amp

Continua a crescere il progetto Amp, con il quale Google intende velocizzare il caricamento delle pagine web su mobile utilizzando un sistema di cache che sfrutta i suoi server. Dopo l’annuncio del 7 ottobre, migliaia di case editrici hanno espresso il loro interesse per Amp, come la BBC, il New York Times e il Washington Post.

Anche il Local Media Consortium (LMC), che vanta una partnership con oltre 70 media company che rappresentano complessivamente 1.600 giornali locali e stazioni televisive, si è interessato al progetto Amp.

AMP

Essendo un servizio completamente open source, molte realtà pubblicitarie, come AOL, Outbrain, DoubleClick e AdSense, stanno lavorando su di esso per migliorare la pubblicità sui dispositivi mobili. Anche servizi di analisi, come comScore, Adobe Analytics, Parse.ly e Chartbeat, hanno confermato che intendono fornire dati anche per le pagine che sfruttando Amp. A questi si sono aggiunti Nielsen, ClickTale e Google Analytics.

Per quanto riguarda la comunità degli sviluppatori, sono oltre 4.500 i developer impegnati nello sviluppo del progetto Amp su GitHub. Google inizierà a mostrare le pagine che sfruttano Amp nel suo motore di ricerca all’inizio del prossimo anno. Altri dettagli verranno messi a nostra disposizione nelle prossime settimane.

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