Cerca
Close this search box.
Cerca

Tecnologia e sanità: l’importanza dei software gestionali per medici e pazienti

L’importanza della tecnologia nel settore medico è sempre stata di primaria importanza. Non solo negli ultimi anni, ma a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando l’assistenza sanitaria ha presentato un aumento di crescita notevole che ha portato alla modifica delle strutture ospedaliere. Lo studio, la ricerca, i supporti diagnostici di laboratorio e le tecnologie utilizzate non solo sono cambiate, ma si sono evolute in maniera sostanziale.

Da anni si parla, infatti, di “ospedali del futuro”: ovvero sistemi sanitari complessi e articolati che utilizzano le più avanzate tecnologie in grado di fornire un’attenzione in più nei confronti dei pazienti, ma che sono anche un aiuto per medici, farmacisti e operatori socio-sanitari. Grazie ai software gestionali, infatti, si ha la possibilità di avere una perfetta organizzazione logistica, amministrativa e finanziaria, fino ad arrivare ad innovazioni che fino a qualche anno fa erano impensabili in alcune parti del mondo.

In Sudan, nella città di Soba, c’è un centro di chirurgia gratuita di 40mila metri quadrati, l’unico in tutta l’Africa. Possibile grazie ad Emergency, si tratta di un progetto di altissimo livello tecnologico, che utilizza un software gestionale creato appositamente per la ONG italiana, il Salam Centre DB, grazie al quale i medici possono gestire tutto l’iter diagnostico e le cartelle dei pazienti.

Soba

Anche per luoghi quali centri di riabilitazione, case di riposo, poliambulatori, IRCCS e laboratori di analisi ci sono stati notevoli cambiamenti grazie all’utilizzo di strumenti tecnologicamente avanzati, soprattutto in ambito logistico e organizzativo. Grazie a software case di cura, oggi, si ha una gestione integrata dei processi sanitari che migliorano la qualità e la sicurezza dei servizi che vengono erogati ai pazienti, riuscendo a ottimizzare i costi.

Esempio di software H20 di Afea, azienda che dal 2005 propone soluzioni tecnologiche innovative per la sanità
Esempio di software H20 di Afea, azienda che dal 2005 propone soluzioni tecnologiche innovative per la sanità

La casa di cura, utilizzando questo software, potrà quindi:

  • Automatizzare processi e standardizzare procedure
  • Programmare attività
  • Pianificare risorse
  • Condividere informazioni sanitarie con tutti gli operatori
  • Controllare e monitorare budget e processi

Tre

Grazie a questi innovativi sistemi non cambiano solo le cose per chi lavora in ospedali, poliambulatori, case di riposo e di cura, ma anche per il paziente. In alcune regioni d’Italia, come nella provincia di Trento grazie al Trec, la persona in cura ha la possibilità di consultare i propri referti online senza limiti temporali, avendo la possibilità di tenere un “diario della propria salute”, di consultare le ricette specialistiche o farmaceutiche e di effettuare pagamenti on-line. Se poi non bastassero questi software gestionali per smaltire al meglio il lavoro del personale medico, lo scorso Settembre è stata lanciata l’app La Borsa del Medico, che supporta le attività quotidiane permettendo il calcolo degli score relativi a differenti aspetti clinici. Questa innovativa applicazione è riservata solo al personale medico iscritto all’Ordine e permette di:

  • Calcolare gli score medico-sanitari in forma anonima o associati a pazienti
  • Info e letteratura sugli score calcolati
  • Definire score “preferiti” con shortcut di accesso rapido
  • Procedere a garanzia del trattamento dei dati personali
  • Mantenere degli archivi pazienti con l’aggiunta di successivi moduli di calcolo score

app borsa medicoGli ospedali del futuro immaginati qualche anno fa, quindi, non hanno deluso le aspettative, anzi, le hanno ampiamente superate. L’implementazione della tecnologia e la fruizione delle informazioni anche per i pazienti è senza dubbio un grande passo in avanti, perché la trasparenza in ambiti medici-sanitari è fondamentale. La tecnologia in questo campo porta inevitabilmente, però, al coinvolgimento di tutto ciò che è social e che oggi, ormai, ci influenza notevolmente. Condividere ecografie o risultati di esami strettamente personali porta da un lato all’informazione e alla prevenzione (famoso il caso di Lisa), mamma inglese di 42enne, che nel Giugno scorso ha condiviso su Facebook una foto del proprio seno in cui c’era una “fossetta” che segnalava il suo tumore), ma dall’altra potrebbe anche portare a reazioni e auto-diagnosi non corrispondenti alla realtà. Le app dedicate al quantified self sono in crescita e, se da un lato è comprensibile affidare dubbi e timori ad una ricerca sul web per fugare una preoccupazione, dall’altro è importante parlarne sempre con il proprio medico e fare visite specialistiche, laddove servissero. La tecnologia è senza dubbio dalla nostra parte, ma non dimentichiamoci che lo studio e l’esperienza di un medico sono e saranno sempre dei valori difficilmente sostituibili.

Condividi

Altre news