Le false recensioni invadono Amazon. Al Sunday Times, che si batte per la trasparenza sul web, sono bastate 65 sterline e tre giorni di lavoro per far diventare bestseller il libro “Everything Bonsai!“.
Si tratta di un libro sul giardinaggio commissionato a Bangalore (India) e pieno di errori grammaticali e imperfezioni. Dopo averlo piazzato su Amazon, il Sunday Times lo ha fatto recensire sotto pagamento. I prezzi non sono male, riporta il Corriere: tre recensioni per dieci dollari, due per cinque sterline.
Ogni recensione ha una firma vera ma i legittimi proprietari del nome e cognome non ne sanno niente. I recensori a pagamento pescano sui social dei profili da utilizzare per dare un volto alle recensioni. Come Sophie Tiernan, Liz Redmond e Charley Duffy, tre quindicenni di Middlesbrough utilizzate dai recensori per dare un volto ai commenti lasciati sul libro del Sunday Times.
Come ci ha già dimostrato TripAdvisor, portale di rating di ristoranti o alberghi finito nel mirino della critica nell’agosto del 2014 per via delle false recensioni, tutto può avere un prezzo. L’astroturfing, così vengono definite una serie di azioni ingannevoli che tendono a creare un’opinione positiva (o negativa) rispetto a un prodotto, è uno dei reati più difficili da scovare. Secondo ilsole24ore, tale business è in grado di muovere dal 5 al 9 per cento dei risultati di vendita. Un dato non certo trascurabile, anche se abbiamo appena scritto un libro sulla ora del bonsai.
