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Il Parma riparte da Arzignano: passione, tifo e competenza per tornare grandi [VIDEO]

Dopo il fallimento causato dalla coppia GhirardiManenti, il Parma si è trovato costretto a ripartire dalla Serie D, perdendo il titolo sportivo e i trofei. Una storia cancellata da personaggi che hanno cercato di fare solo i propri interessi, e una città privata di un palcoscenico importante come la Serie A. Il debito finale è stato riconosciuto in addirittura 107 milioni di euro, con creditori come Cassano e Marchionni, a cui spettano più di 1 milione di euro a testa. L’amore per il calcio e per il Parma però è rimasto immutato e l’ex allenatore Nevio Scala, insieme agli sponsor Folletto ed Errea, hanno deciso di rifondare per la terza volta nella storia il club crociato, dando vita alla Società Sportiva Dilettantistica Parma Calcio, con un unico superstite degli oltre 200 tesserati dalla società durante la gestione precedente: il capitano Alessandro Lucarelli. Nel palmarès della lunga storia parmense figurano 3 Coppe Italia, una Supercoppa italiana e 4 titoli internazionali: una Coppa delle Coppe, 2 Coppe UEFA e una Supercoppa europea. Dopo Milan, Juventus e Inter, il Parma è il quarto club italiano, e il quindicesimo europeo, nella Classifica Generale delle coppe calcistiche UEFA vinte. Proprio per questo 8 tifosi gialloblù hanno deciso di riacquistare, tramite una colletta, i trofei dell’ex Parma Football Club che saranno messi all’asta ad ottobre. Il loro scopo è quello di donarli alla bacheca della nuova società, ed evitare che vengano perduti per sempre nella collezione di qualche privato.

Il Parma vincitore della Coppa UEFA 1998/99.
Il Parma vincitore della Coppa UEFA 1998/99.

Solidarietà arriva anche da alcuni sponsor importanti come Sky, che prende l’esclusiva delle partite della squadra aiutando la nuova gestione con fondi importanti, Ringo e Cariparma, che investiranno nel settore giovanile e nella squadra femminile, Navigare, che torna sulle maglie crociate dopo 7 anni, e Colser. Anche il sindaco di Parma ha deciso di dare una mano, rinnovando la concessione del Tardini, mentre i tifosi non si sono fatti pregare rispondendo alla grande e sottoscrivendo ben 9000 abbonamenti. Per l’esordio in trasferta con l’Arzignano c’è stata una vera e proprio invasione di tifosi gialloblù, con 800 supporter al seguito della squadra. La rosa costruita in circa un mese è sicuramente di categoria superiore, con alcuni giocatori come Crocefisso Miglietta dal Novara e Maikol Benassi dalla Carrarese, abituati a palcoscenici di B e Lega Pro. I giocatori in squadra sono ben 27, un mix di giovani ed esperti per una formazione decisamente da piani alti di Lega Pro. Il neo allenatore Apolloni non può già festeggiare una promozione in C che pare comunque scontata a fine anno, solo perchè sono sfumati i colpi da 90 Sforzini, Stankevicius e Barreto, finito comunque in D al Venezia. La prima partita si è giocata in veneto, ad Arzignano appunto, ed è stata vinta non senza qualche difficoltà da un Parma andato in gol su rigore dubbio con il bomber Musetti.

La prima storica vittoria del nuovo Parma di Scala – VIDEO


Tante le parole spese per questo Parma da ex giocatori, dirigenti ed addetti ai lavori del club crociato. Fanno clamore soprattutto quelle di Ghirardi. Intervistato da PMI Magazine, il principale responsabile del fallimento ha dichiarato: “Ho avuto grande popolarità grazie al fatto che sono stato presidente del ducali per 7 anni. Sento di poter dire di aver fatto un buon lavoro, portando la società dal fallimento dei Tanzi a stagioni molto importanti, raggiungendo l’Europa League sul campo. La mancata concessione della licenza UEFA mi spinse a lasciare con amarezza l’attività in ambito sportivo. Misi in vendita la società nel maggio 2014 avviando trattative con diversi imprenditori, uno dei quali decise di rilevare la società tra novembre e dicembre 2014. Pensavo ed ero convinto di aver lasciato la società in buone mani vista la popolarità e la forza finanziaria dell’ing. Rezart Taci. Purtroppo fui preso in giro come tutti i tifosi del Parma, visto che lo stesso, dopo alcuni mesi di mala gestione, passò la società al Sig. Manenti, portando il Parma Calcio a un triste epilogo dopo i miei 7 anni di gestione, che avevano ridato luce a una società che altrimenti nel 2007 sarebbe sparita”. Dichiarazioni che fanno capire come l’ex presidente dei ducali voglia scaricare le colpe, nonostante resti il maggior responsabile di questo epilogo. La mancata concessione della licenza UEFA, negata ad esempio anche al Genoa di Preziosi, non può e non deve essere un alibi per rinunciare al pagamento di mesi di stipendi, non solo ai calciatori, ma anche a tutti i dipendenti che vivevano grazie al Parma Calcio.

La rinascita è partita, mettendosi alle spalle ogni personaggio del passato. Sperando che una storia così insegni molto, a tutti.

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