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Champions League: disastro italiano, l’improvvisazione non paga

Lazio

Sono solo due le squadre italiane rimaste in corsa per la Champions League. Una consuetudine ormai, dato che negli ultimi 6 anni, solo il Milan è riuscito ad invertire la tendenza e superare i preliminari della massima competizione europea. Udinese due volte, Sampdoria, Napoli e ora Lazio, hanno salutato mestamente la Champions ancora prima di esserci entrate. Scarsa esperienza europea, sfortuna nei sorteggi, o semplicemente rose non all’altezza per affrontare un torneo così diverso dall’Europa League, hanno sempre minato la speranza di vedere di nuovo tre italiane arrivare in fondo per giocarsi il trofeo. Con buona pace del ranking UEFA, che viene portato avanti da anni solo da una Juventus che prova a sgomitare fra le potenze del calcio europeo, e da piazzamenti in Europa League.

In principio fu la Samp – Stagione 2010/2011, la Sampdoria della coppia PazziniCassano, qualificata a sorpresa come quarta nel campionato precedente dopo un testa a testa con il Palermo, si ritrova ad affrontare il preliminare di Champions. Dall’urna esce il Werder Brema, una delle peggiori avversarie. L’andata in Germania termina con una brutta sconfitta 3-1, con un gol di Pazzini al 90′ a tenere vive le flebili speranze dei blucerchiati per il ritorno. L’impresa agli uomini di Di Carlo in casa riesce a metà, a Marassi la partita si mette benissimo: 3-0 firmato sempre da doppietta del Pazzo e da un gol di Cassano. Ma al 93′, la doccia gelata; gol di Rosenberg, e la partita che va ai supplementari. La Samp, che ormai è davvero sulle gambe subisce il 3-2 su una rasoiata di Pizarro, stadio ammutolito e in Champions va la squadra tedesca. I blucerchiati scendono in Europa League, e termineranno la stagione fra le lacrime di capitan Palombo per una triste quanto clamorosa retrocessione in Serie B, dopo le cessioni dei due pilastri Pazzini e Cassano a gennaio.

La sconfitta dell’Udinese contro lo Sporting Braga – VIDEO

Doppia beffa Udinese – Nella stessa stagione, ultima con 4 squadre qualificate in Champions a causa della riforma del ranking UEFA, l’Udinese di Guidolin, trascinato da Sanchez e Di Natale, soffia l’ultima piazza utile per il preliminare alla Lazio grazie alla differenza reti. I friulani, orfani di Sanchez passato al Barcellona, pescano la squadra peggiore, l’Arsenal di Wenger. L’andata oltremanica termina con un 1-0 firmato da Walcott, ma la differenza fra le due squadre non appare così netta anche grazie a una grandissima condizione fisica degli uomini di Guidolin. La gara di ritorno in casa da ancora speranze, che si materializzano al 39′, quando Di Natale fa esplodere il Friuli. Ci pensa un incontenibile Gervinho a servire a Van Persie l’assist per l’1-1 al 55′. Il capitano dell’Udinese sbaglierà anche un rigore, e grazie all’1-2 di Walcott, ai gironi va l’Arsenal. Dopo la Samp di nuovo tanti rimpianti per un’italiana. L’Udinese però l’anno seguente arriva terza in campionato, anticipando di nuovo la Lazio di Reja per un solo punto. Il sorteggio nella stagione successiva va decisamente meglio, e regala all’Udinese la possibilità di affrontare un modesto Braga. L’andata si gioca in Portogallo, dove un buon 1-1 firmato da Basta, lascia ben sperare per la gara di ritorno. Ma al Friuli succede l’incredibile. Dopo il vantaggio di Armero, l’Udinese spreca tutto e si fa rimontare da un gol di Ruben Micael. Ai supplementari non cambia il risultato di 1-1 e ai rigori uno sciagurato Maicosuel, calcia un bruttissimo cucchiaio che finisce fra le braccia del portiere ospite. Termina con una delusione enorme il cammino dei bianconeri, con tante proteste anche da parte di una Lazio che secondo le parole del ds Tare, avrebbe potuto battere il Braga.

La Lazio perde 3-0 contro il Bayer Leverkusen – VIDEO

Napoli e Lazio: mercato deludente – L’anno successivo porta il Milan finalmente in Champions dopo aver battuto il PSV nei preliminari. Ma prima il Napoli contro l’Atletico Bilbao, poi la Lazio contro il Leverkusen, riportano le italiane a deludere in Champions. I partenopei al San Paolo rimediano un brutto 1-1 e fuori casa perdono per 3-1 nonostante il vantaggio di Hamsik, a causa di disattenzioni difensive a dir poco clamorose. Un deja vu che si è ripetuto quest anno con la Lazio. La squadra di Pioli ha vinto l’andata, non riuscendo però ad amministrare il vantaggio alla Bay Arena, anche a causa di brutti errori nel reparto arretrato. Il leitmotiv dei due presidenti, De Laurentiis e Lotito, era quello di comprare non prima di aver avuto la sicurezza di passare il preliminare. Stessi 11 degli anni precedenti, e sconfitta: una strategia che alla fine si è rilevata sconveniente anche per il portafoglio. Addio milioni della Champions e addio ambizioni di crescere dei tifosi laziali e napoletani.

L’Europa League viene spesso snobbata dalle squadre italiane, per rincorrere un terzo posto in campionato che, come accaduto negli ultimi anni, significa delusioni e figuracce in campo europeo. Quest anno bisognerà fare affidamento su una Roma e una Juve che non sembrano poter competere con le 5 spagnole, le 4 inglesi e le 4 tedesche, sperando che l’Europa League ritorni ad essere terreno di conquista per le tre squadre di Serie A qualificate.

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