Chi pensa che ormai le vecchie console di gioco siano solo ferrivecchi obsoleti e da buttare dovrebbe ricredersi. La NASA ha usato Il processore della prima PlayStation sulla sonda spaziale New Horizons, che recentemente ha scattato le prime foto di Plutone.

E non è la prima volta che la NASA sfrutta processori e componenti datati nei suoi progetti. Da sempre l’agenzia spaziale statunitense sceglie hardware da tempo in circolazione e ampiamente testati sul campo; spesso componenti integrati a lungo su milioni di sistemi, e per questo sembrano “antiquati”. Tutto per ridurre al minimo il rischio di guasti e malfunzionamenti.
Come nella prima Playstation lanciata nel dicembre del 1994 il processore MIPS R3000 controlla tutte le funzioni di navigazione e di raccolta/trasmissione dati della sonda New Horizons. Si tratta di un processore a 32 bit che funziona alla frequenza di solamente 12 Hz, specifiche e prestazioni che impallidiscono persino se confrontate con i processori degli smartphone attuali. L’unica modifica apportata al processore è una consistente schermatura necessaria per sopravvivere e funzionare senza problemi nonostante la lunghissima esposizione a raggi cosmici e radiazioni nel lungo viaggio nello spazio. Dopo Plutone la sonda proseguirà il suo viaggio verso la cintura Kuiper ai confini del nostro sistema solare.
