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La Dieta Metabolica “Classica”

Iniziamo con una considerazione: quando si parla di dieta, è bene affidarsi sempre a un esperto, medico o dietologo. La salute viene prima di tutto. Dato che il 90% delle persone che leggono un articolo dedicato all’alimentazione tende ad affidarsi esclusivamente all’esperienza dell’autore, vogliamo proseguire con un consiglio: variare il più possibile in modo che se con una dieta limitiamo un certo tipo di alimenti, con la successiva potremmo andare a reintegrarli.

Basandoci sugli obiettivi che vogliamo raggiungere, sul periodo dell’anno in cui ci troviamo, una dieta dovrebbe essere mantenuta per almeno un mese e variata ogni due o tre. Oggi inizieremo ad analizzare la dieta metabolica, vediamo in cosa consiste.

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Siamo alle presentazioni: la dieta metabolica classica è una “creazione” del Dottor Mauro Di Pasquale e prevede che l’apporto calorico giornaliero sia prevalentemente a carico dei lipidi (iper-lipidica), delle proteine (iper-proteica) e marginalmente a carico dei carboidrati (ipo-gucidica). Non stiamo parlando proprio dell’alimentazione mediterranea alla quale gli italiani sono abituati. Date le caratteristiche della Dieta Metabolica, prima di cimentarsi con essa consigliamo (è indispensabile) controllare alcuni valori del sangue, quali: colesterolo, TSH (per il funzionamento della tiroide), glicemia a digiuno, acido urico sierico, potassio sierico. Questi controlli servono per evitare complicanze non direttamente imputabili alla dieta ma direttamente correlate al nostro stato di salute generale.

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Secondo i dettami della dieta metabolica dovremmo ridurre notevolmente l’apporto di carboidrati introdotti con l’alimentazione. Questo assunto ha portato alcuni detrattori a dichiarare che tale tipo di alimentazione, riducendo le scorte di glicogeno epatico e muscolare, inficerebbe la prestazione sportiva. Molti studi confutano questo tipo di affermazioni dimostrando come chi segue alimentazioni ipo-glicemiche riesca a trarre energia efficientemente dai grassi, dimagrendo e ottenendo maggiore lucidità mentale. 1 a 0 per la dieta metabolica.

Cibi ammessi nella dieta metabolica

Alcuni degli alimenti maggiormente utilizzati da chi segue la dieta metabolica classica sono: carne rossa, pollo, tacchino, bresaola, Coca-Cola light, formaggio grana, prosciutto cotto o crudo, salsiccia, agnello, burro, caffè, pane, pesce.

Combinando questi alimenti possiamo, di seguito, portare un esempio di giornata alimentare tipo (le quantità sono volutamente non indicate in quanto dipendenti da fattori quali altezza, peso, stato di forma):

  • Colazione: tazza di latte parzialmente scremato, thè o caffè, un frutto di stagione, noci, arachidi e frutta secca
  • Spuntino di metà mattina: grana padano, prosciutto crudo o bresaola;
  • Pranzo: pollo, tacchino, carne di cavallo, mandorle, noci, fibre;
  • Spuntino di metà pomeriggio: mortadella, wurstel, prosciutto cotto;
  • Cena: pesce magro (sogliola, orata, ecc…), pane integrale, verdure;

Indubbiamente con questa dieta si può raggiungere un invidiabile stato di forma fisica in relativamente breve tempo, magari poco prima di una gara o prestazione sportiva.

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La dieta metabolica prevede durante la settimana (da Lunedì a Venerdì) un ridottissimo consumo di carboidrati a vantaggio di grassi e proteine, tutto questo viene invertito durante il weekend nella cosiddetta fase di ricarica dove i carboidrati tornano a fare la parte del leone a livello di apporto calorico giornaliero.

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Configurata in questo modo la dieta metabolica, come detto, offre risultati eccezionali ma allo stesso tempo potenzialmente deleteri. Questo perchè sono permessi molti alimenti low o zero carb (a scarso o assente tenero di carboidrati) che tendono ad acidificare il pH del nostro corpo, privandolo di energia e di ossigeno.

Cosa prevede la Dieta Metabolica Classica?

Volendo iniziare questo tipo di regime alimentare, dovremmo condizionare il nostro organismo ad un ridotto apporto di carboidrati e quindi ad attingere energia dall’ossidazione dei lipidi (con grande vantaggio per il girovita). Durante i primi 12 giorni, con l’alimentazione, dovremmo ridurre l’apporto calorico da carboidrati iniziando la nostra trasformazione in un nuovo essere brucia-grassi.

Utilizzando delle percentuali, sulla base dell’apporto calorico giornaliero, in questo frangete la nostra dieta dovrebbe essere bilanciata in questo modo:

  • 50/60% da lipidi;
  • 30/40% da proteine;
  • 10% da carboidrati;

Nel weekend, il periodo di ricarica (ricordate?), la situazione dovrà essere cambiata in questo modo:

  • 20/40% da lipidi;
  • 20/30% da proteine;
  • 40/60% da carboidrati;

Quest’ultima fase, correttamente chiamata di ricarica, fornirà all’organismo grandi quantità di glicogeno con conseguente aumento dei livelli di insulina facendoci sentire pieni di energia (un ottimo momento per allenarsi). Nel prossimo articolo scopriremo una variazione alla dieta metabolica vista oggi: la dieta metabolica in stile paleo.

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