Città più connesse, più interattive, più accessibili e più intelligenti. Le smart cities stanno cambiando il nostro modo di pensare e vivere le città. Senza, però, uno spazio adeguato per condurre test sulle smart cities, non ci sarà mai sviluppo. Per questo sono iniziati i lavori di costruzione del CITE – Center for Innovation Testing and Evaluation, in New Mexico.

Il CITE avrà tutto tranne gli abitanti. Avrà alti palazzi, uffici, vicoli, strade, autostrade, parchi, abitazioni, chiese, e tutte le infrastrutture necessarie, compresi i servizi e le telecomunicazioni. Addirittura avrà anche aree urbane, rurali e suburbane. Tutto senza i cittadini, e questo per permettere di condurre esperimenti tecnologici su larga scala e senza che qualcuno si faccia male” – spiega Bob Brumley, amministratore delegato della Pegasus Global Holdings (la società costruttrice). L’investimento iniziale sarà tra i 550 e i 600 milioni di dollari, con un totale stimato di circa 1 miliardo di dollari nei prossimi cinque anni, mano a mano che la città crescerà in dimensioni e complessità.

Con un’estensione di oltre trenta chilometri quadrati, questa città futuristica intelligente – piena di auto senza pilota, reti elettriche intelligenti, droni che fanno consegne e altre meraviglie tecnologiche – punta ad essere un ambiente reale dove sperimentare nuove tecnologie legate per le smart cities: dai sistemi di trasporto intelligenti e automatizzati, alla produzione di energia alternativa fino ai sistemi di monitoraggio pubblico, sicurezza e sensori, per soddisfare nuovi bisogni, sempre più particolari.

Lo scopo dei test è raccogliere dati che confermino la sicurezza di queste tecnologie futuristiche e capire quali miglioramenti siano necessari prima di un lancio su scala industriale. In questa prima fase di ricerca, il CITE avrà l’appoggio degli istituti universitari, per poi passare dalla sperimentazione delle tecnologie, e se queste risulteranno sicure saremo veramente a un passo dalle città del futuro.