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Serie B, arrestato il presidente del Catania. “Comprate partite per non retrocedere”

Pulvirenti

Il presidente del Catania Calcio Antonio Pulvirenti è stato arrestato insieme ad altri dirigenti del club. Secondo l’accusa, alcune vittorie del Catania nel campionato di Serie B appena concluso sarebbero state concordate a tavolino, dietro il pagamento di denaro, per evitare la retrocessione.

Il patron del club etneo è agli arresti domiciliari, così come l’amministratore delegato Pablo Cosentino. È ai domiciliari nella sua abitazione di Francavilla al Mare, anche Daniele Delli Carri, ex direttore sportivo del Pescara protagonista con Zeman nella promozione di tre anni fa in Serie A. Dopo l’esperienza con il Pescara aveva lavorato con il Genova e recentemente con il Catania. Con l’accusa di frode sportiva sono stati arrestati anche i procuratori Giovanni Impellizzeri, Piero Di Luzio, Fabrizio Milozzi e Fernando Arbotti.

Il nome del Catania era già emerso lo scorso 19 maggio nell’ambito dell’inchiesta “Dirty Soccer“, che portò all’arresto di 50 persone tra dirigenti sportivi, allenatori, giocatori e scommettitori italiani e stranieri per aver truccato decine di partite del campionato di serie B.

VIDEO – L’arresto di Pulvirenti

Attraverso il suo avvocato, Antonino Pulvirenti dice di avere massima fiducia nella magistratura: «Sono estraneo alle accuse contestate e certo di potere dimostrare la mia totale estraneità ai fatti».

Le parole di Abodi

«La prima reazione è sicuramente un grande dolore, perchè lavoriamo ogni giorno per rendere il nostro lavoro credibile e per aumentare la reputazione del nostro contesto, quindi questa è una notizia che ci lascia sgomenti», questo ha dichiarato il presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi, intervenuto ai microfoni di Sky Sport. Sulla possibilità di invalidare il campionato di Serie B il numero uno della lega cadetta ha dichiarato: «Invalidare il campionato di B? No, non esiste. Per definizione la responsabilità è individuale e chi ne risponde paga».

«Comunque la situazione è circoscritta anche se indubbiamente c’è un incidente sulla competizione stessa e a questo punto mi auguro soltanto che, al di là della competizione che si è appena chiusa, se ne possa aprire una nuova sotto i migliori auspici e che ci sia un processo che velocemente ci consenta di iniziare la competizione», ha concluso Abodi.

Indagato anche Lo Monaco

Nell’inchiesta della Procura di Catania sono coinvolti anche il proprietario e il direttore sportivo del Messina Pietro Lo Monaco e Fabrizio Ferrigno, l’ad del Messina Alessandro Failla e i calciatori Alessandro Bernardini del Livorno, Riccardo Fiamozzi del Varese R, Luca Pagliarulo e Matteo Bruscagin del Trapani. I giocatori corrotti avrebbero ricevuto 10mila euro ciascuno.

Cosa rischia il Catania

È lo stesso presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi a rendere noti gli scenari futuri del Catania nel caso venissero accertate le responsabilità dei dirigenti etnei. Il Catania rischia la retrocessione all’ultimo posto in classifica del campionato di competenza. In alternativa, il club potrebbe essere sanzionato con la penalizzazione di uno o più punti o, addiritttura, con l’esclusione dal campionato di competenza.

Le indagini sono condotte dalla Digos etnea, su ordine della locale Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, con l’ausilio di personale delle Digos delle Questure di Roma, Chieti e Campobasso e del Compartimento della Polizia Postale di Catania.

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