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FOCUS – La Juventus sogna e fa sognare

Non sono sempre i più forti a vincere, spesso vincono i più bravi. E di bravura, di intelligenza, di strategia questa Juventus ne ha da vendere: precisi e concentrati i bianconeri accendono la luce in fondo al tunnel, in fndo ad un cammino fatto di dignità, coraggio e grande sacrificio.

In uno Juventus Stadium da record d’incassi, la Juve regala ai suoi tifosi un’altra notte da ricordare, quella in cui, a dispetto di ogni previsione, vince contro il più forte, ne scopre i, pochi, punti deboli. Se è vero che il risultato non è tra i più rassicuranti, lo è  davvero la prestazione della squadra: in un sogno che si è calato in una realtà fatta di grande sostanza e qualità.

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La Juve non è un’imbucata alla festa delle grandi di Europa, ma si sta guadagnando la sua dignitosa presenza partita dopo partita in un crescendo di consapevolezza e determinazione. Una squadra che ogni volta scende in campo compensando le carenze tecniche dei singoli, con l’organizzazione e l’impegno e con la stessa grande resistenza difensiva. Anche nella sua versione inedita con Sturaro semi-esterno non perde la bussola e diventa simbolo delle favole che si trasformano in realtà.

Quando il cuore batte più velocemente di quanto corrono le gambe, il ritmo è incalzante. Questo deve aver capito mister Allegri, dando fiducia, stimolando in una gestione intelligente delle risorse, sacrificando alcuni risultati per poterne creare di nuovi: nessuno ricorderà,in una stagione come questa, la sconfitta contro il Parma, chi potrà invece dimenticare le partite che verranno?

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Nell’affrontare la gara di ritorno il vantaggio sarà minimo, ma la crescita graduale e costante della squadra all’interno della competizione è un’iniezione di fiducia: la Juve non è lì per caso a dimostrazione che l’esplosività non è sempre necessaria, che la tecnica non può prescindere dal lavoro, che i grandi numeri non sono indispensabili se sapientamente sostituiti dalla forza del gruppo.

Obbligatorio godersi i complimenti, come lo è azzerarli tutti nella preparazione della seconda semifinale dove ad attendere ci sarà un Bernabeu infuocato, in cui per avere la finale bisognerà conquistarla non difenderla.

La difesa dei blancos ha dimostrato di poter essere aggredita se presa in velocità: grandi speranze per la coppia di attacco dunque, Morata che ha saputo trasformare la pressione del’ex in benzina per le gambe (con la speranza che la riconoscenza verso il passato non blocchi la felicità di un presente) e un Tevez sempre più nel momento migliore della sua stagione. Se il Real sarà costretto a sbilanciarsi i due potranno rendersi pericolosi in velocità.

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Dopo il quarto scudetto già conquistato, la Juve avrà dalla sua la tranquillità nello schierare le riserve in campionato, vantaggio che invece non spetta al Real ancora impegnato nella conquista della Liga.

Questa prima partita è stata la prova di maturità, la Juve è pronta a saltare. Ma per saltare non servono solo buone gambe, ci vuole una perfetta coordinazione tra le parti: la testa a dettare ritmo, a decifrare distanze e il cuore a ricordarci sempre che il calcio è ancora un posto in cui si può sognare.

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