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Facebook all’#ijf15: accordo vicino con gli editori per contenuti esclusivi

Una partnership tra Facebook e gli editori per migliorare l’esperienza degli utenti e garantire dei contenuti esclusivi da pubblicare soltanto all’interno del news feed. Di questo accordo tra il social network e i media digitali ha parlato Andy Mitchell, direttore della divisione News e partnership con i media globali di Facebook, al Festival Internazionale di giornalismo in corso a Perugia. Sono 1,3 miliardi le persone che navigano su Facebook alla ricerca di nuovi contenuti, tra cui immagini, video o news testuali. Per i media digitali l’attività social è molto importante visto che il 20% del traffico arriva proprio da Facebook. Gli attuali contenuti mobile si caricano troppo lentamente, penalizzando l’esperienza finale del lettore. Per risolvere questo problema Facebook vuole iniziare a stringere accordi con gli editori per produrre contenuti direttamente sulle pagine del social, senza passare per i siti mobile.

[pull_quote_center]Analizziamo ogni dettaglio per creare dei feed altamente personalizzati.[/pull_quote_center]

Il flusso delle notizie che gli utenti del social network più grande del mondo ricevono quotidianamente è generato da un algoritmo che tiene conto delle attività delle persone. Due account Facebook possono avere gli stessi amici e aver messo gli stessi Mi Piace, ma avere un flusso di notizie completamente diverso. Questo perché le loro attività sono state differenti: magari hanno commentato post diversi o visualizzato un filmato differente. «Ci sono un sacco di generalizzazioni su come si formano i flussi di notizie su FB. Noi non definiamo l’agenda delle notizie, è tutto basato sull’attività delle persone», ha dichiarato Andy Mitchell.

Facebook sta studiando nuove soluzioni per permettere agli editori di monetizzare con i video che pubblicano sul social network. È già stato sperimentato un formato video sponsorizzato grazie a un accordo con la National Football League. Verizon ha pagato per avere degli annunci pubblicitari nei filmati caricati dalla NFL. Facebook e la più importante lega professionistica nordamericana di football americano si sono poi divisi i ricavi. «È stato un test per farci capire cosa ha funzionato e cosa no, e stiamo facendo altre prove. Ma a parte la pubblicità, ci sono altre forme di valore per gli editori: si ha controllo su quel che si pubblica, si guadagna in termini di like sulle pagine Facebook, si promuove il contenuto. Quindi dipende dagli editori decidere cosa è meglio per loro», ha concluso Mitchell.

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