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ANALISI – Juve, è quasi scudetto

 

Ennesima chance di allungo e stavolta la Juve non sbaglia: ben lontana dalla brillantezza di inizio stagione, ma più attenta in fase difensiva, porta a casa la vittoria nei minuti finali e mette in cassaforte mezzo scudetto.

Ad Allegri piace vincere così, senza rischi, di misura: profetico nel pre, soddisfatto nel post-partita. La squadra lo ha accontentato rischiando davvero poco, pur conducendo un assedio lento, pesante a tratti macchinoso, pur avendo di fronte un avversario in continuo pressing, compatto, ben ordinato, che dietro ha concesso pochissimo ai bianconeri ancora una volta prevedibili e tecnicamente imprecisi. Inutile ripeterlo, la squadra non è ancora in forma: lo conferma la difficoltà a concludere la manovra offensiva, e lo dimostra il fatto che, come nel caso di ieri, a fare la differenza è la prodezza del singolo e non l’intensità, il gioco di squadra.

Paul Pogba, tra i peggiori in campo per 80’di gioco,in una di quelle giornate che possono far rivalutare in negativo la sua quotazione, si impone nell’invenzione di un goal. Un goal così pesante, di così fondamentale importanza da far ribaltare totalmente il giudizio sulla sua prestazione. Da peggiore a migliore in campo, non si sente l’uomo scudetto, ma uno dei tanti straordinari: in una serata in cui di straordinario non si vede davvero nulla, è lui a cucire un pezzetto di scudetto sulla maglia dei bianconeri, è lui che fa ben sperare per i prossimi appuntamenti di stagione. Ancora non pervenuto invece, Arturo Vidal: continua la sua involuzione tecnica e tattica, continua il suo periodo no. Aldilà delle tante giustificazioni che si possono trovare, soprattutto a difesa della sua condizione fisica, un vero campione deve essere in grado anche di superare questi momenti, anche questo serve a fare la differenza. In attesa del suo ritorno, buone notizie arrivano dal fronte panchina: azzeccatissimi i cambi di ieri sera proprio perchè i crossi di Pepe e il lavoro fisico di Llorente hanno permesso alla Juve di concretizzare la supremazia territoriale espressa nel secondo tempo. Fa piacere inoltre, vedere nelle linee di difesa, un completamente recuperato Andrea Barzagli.

Non è un vero e proprio match point questo 1-0, ma i punti adesso iniziano a farsi sentire, e ad avere un certo peso specifico nella corsa scudetto, questo, il quarto, non è certo scontato, e servirà un continuo richiamo all’attenzione. La stanchezza della squadra sembra più una situazione cronica che un calo di stagione e continuano ancora gli errori dei singoli, che possono compromettere un’intera partita.

L’augurio è che sia tutto un trucco per depistare gli osservatori da Dortmund, che avranno visto un avversario non certo preoccupante, per poi colpire con l’effetto sorpresa. Oppure che sia stato un allenamento mirato per tornare a blindare la porta, visto che è vero che la Juve andrà a Dortmund per vincere, ma le basterà anche uno 0-0. Queste partita sono comunque vincolate a quello che succederà il prossimo mercoledì: senza superare l’ostacolo europeo , lo scudetto rischia di diventare una piacevole abitudine. Passare il turno è un primo passo verso il salto di qualità. Questa gare che si vincono in sofferenza insegnano che nulla è scontato anche in un campionato di squadre stregate da cattivi incantesimi. Questo non può e non deve sminuire il lavoro fatto dalla Juve che cerca in tutti i modi di non essere risucchiata da un marzo terribile, e non può e non deve sminuire il lavoro di Allegri: la SUA Juve pecca certamente in termini di cattiveria,ma resta, al momento, ancora in corsa in tutti gli obiettivi stagionali. Obiettivi per cui certamente la cattiveria è indispensabile, ma che possono essere raggiunti anche incanalando la fame in soluzioni più razionali. Inutile schierarsi in assurde polemiche: in un momento in cui la Juventus sta consolidando la sua superiorità in campionato è il necessario guardare concretamente alla possibilità del salto di qualità europeo. E’ il momento di crederci, affidandosi al gruppo che permette sì di nascondere i limiti dei singoli, ma anche di esaltarne le qualità.

Un grazie immenso a Pogba, e ai suoi magici regali, ma è il gruppo l’arma segreta della Juventus che deve tornare a mostrare lo spirito di squadra prima di ogni altra cosa.

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