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Intervista: alla scoperta di ProBioMedica e CaspuLight

Il mercato tecnologico si sta impegnando molto per dare una mano al settore medico. Vediamo società come Apple che lanciano applicazioni dedicate esclusivamente a tale ambito e che si stanno impegnando con le strutture ospedaliere per educare il personale che si troverà a dover utilizzare quotidianamente questi nuovi strumenti.

Ci sono altre realtà che mirano però all’unione tra tecnologica ed efficienza medica. Una di queste è ProBioMedica, startup che unisce ingegneria, biologia, fotonica e robotica e si propone di sviluppare dispositivi innovativi per applicazioni al servizio della salute e della persona.

Abbiamo intervistato Giuseppe Tortora, uno dei membri del team di ProBioMedica che si sta occupando dello sviluppo di CaspuLight, una capsula ingeribile a LED per la cura dell’infezione da Helicobacter pylori. Ecco cosa ci ha raccontato.

Redazione: Di cosa si occupa ProBioMedica? Qual’é la sua mission?

Giuseppe Tortora: ProBioMedica si occupa di dispositivi innovativi basati sulla fotonica e sulla robotica al servizio della salute delle persone. Il primo prodotto innovativo di ProBioMedica è CapsuLight, una capsule a LED per la fototerapia dell’Helicobacter pylori senza l’utilizzo di farmaci e antibiotici, ma utilizzando soltanto la luce!

Redazione: Che cosa sono gli Helicobacter pylori e cosa possono provocare?

Giuseppe Tortora: l’Helicobacter pylori è un batterio che si annida nello stomaco. Agente cancerogeno di 1° grado, causa la gastrite cronica ed è associato a varie patologie digestive come l’ulcera, il linfoma, il cancro gastrico e patologie extradigestive.
Questo batterio, come accade sempre più frequentemente per molti altri microorganismi, ha sviluppato una marcata resistenza agli antibiotici, il cui effetto è quindi indebolito.

Redazione: Perché utilizzare proprio i fasci di luce a LED?

Giuseppe Tortora: Perché i LED sono componenti elettronici molto piccoli, a basso consumo energetico e alta efficienza, e sono disponibili alle lunghezze d’onda di nostro interesse.

Redazione: Effetti collaterali?

Giuseppe Tortora: La terapia fotodinamica all’interno dello stomaco non ha effetti collaterali sistemici come invece avviene per i tradizionali antibiotici. La luce agisce soltanto sul batterio Helicobacter, l’unico che produce le sostanze fotosensibili che permettono di ucciderlo attraverso la luce in maniera del tutto naturale.

Redazione: Quali sono i vostri prossimi passi? Come arriverete alla creazione del prodotto finale da mettere in commercio?

Giuseppe Tortora: In 18 mesi e con dei costi pari a 350.000 euro, prevediamo di procedere all’ingegnerizzazione, alla produzione delle prime 200 capsule per la sperimentazione in vivo e studio pilota sull’uomo, all’avvio delle pratiche per la certificazione CE ed essere pronti per la sperimentazione clinica che è stimata in ulteriori 18 mesi con un costo di circa 1,5 milioni di euro.

Redazione:  Quando potremo acquistare questa particolare capsula a LED?

Giuseppe Tortora: Dopo i primi 18 mesi necessari allo sviluppo e agli esperimenti, ne serviranno altri 12 per la sperimentazione clinica. Ci auguriamo che il dispositivo sia sul mercato tra poco pià di 2 anni.

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