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Tim Cook ha sedato la "guerra termonucleare" di Steve Jobs

Dire che a Steve Jobs non piaceva Android o il settore sviluppo smartphone di Samsung, sarebbe stato dire un eufemismo. Il co-fondatore della Mela aveva infatti, promosso tutte le risorse di Apple per schierarle in una guerra “termonucleare” con il sistema operativo dell’azienda sudcoreana. Tim Cook, dal suo canto, non ha mai dato retta alle minacce di Jobs e non le ha nemmeno portate avanti, almeno non direttamente. Il CEO dell’azienda di Cupertino ha in qualche modo disinnescato la bomba azionata da Jobs, affidandosi ad un lungo gioco strategico per sedare non solo Samsung, ma anche l’impatto di Android.

Proprio come l’America aveva posto fine alla Guerra fredda con pazienza, propaganda e abilità tecnica, Tim Cook ha annientato la minaccia economica di Android utilizzando astuzia, soppressione e finezza. Al contrario la volontà di Jobs di distruggere Android e Samsung era più che ben chiara:

“Passerò la mia vita fino al mio ultimo respiro se ne avrò il bisogno, e spenderò ogni centesimo dei 40 miliardi di dollari in banca di Apple, con l’unico scopo di raddrizzare questo torto. Ho intenzione di distruggere Android, perché è un prodotto rubato. Sono disposto ad andare in guerra termonucleare per questo.”

Quando Steve Jobs venne a mancare, Samsung era all’apice del suo successo. Il Galaxy S2 era appena stato rilasciato, la famiglia dei Galaxy Tab era appena nata e il Galaxy Note aprì le porte al mondo dei phablet. Solo tre anni più tardi, i ricavi e i profitti del settore smartphone di Samsung si sono infranti, perdendo più del 64% annuo della quota di maggioranza nel mercato degli smartphone. Nel mentre, Apple ha attraversato il suo periodo di maggiore successo, più di qualsiasi altra società nella storia.

L’astuzia di Tim Cook è stata la chiave di questo successo, infatti, mentre l’impulsività di Jobs permetteva al nemico di anticiparne ogni mossa, la riservatezza e la tranquillità di Cook hanno permesso ad Apple di distruggere la concorrenza. La prima mossa del CEO di Cupertino fu l’implementazione dei processori a 64 bit sull’iPhone 5s. Questa mossa inaspettata mise Android in cattiva luce, visto che si era presentato come il sistema operativo più veloce e più forte sul mercato. Perciò questo costrinse Android a porre rimedio alla discrepanza e gettandosi nel mondo dei 64 bit.

 

La risposta di Android è giunta solo di recente, con il processore Qualcomm Snapdragon 810, il quale dovrebbe guidare la rivincita di Android. Tuttavia, i problemi hanno costretto i produttori a ritardare la produzione al Q3 2015, offrendo in alternativa altri chip di minor qualità, dotati di problemi di compatibilità con le applicazioni di terze parti. Apple è riuscita in questo modo a mettere fretta ad Android, che rimasto spiazzato, ha impiegato tutte le sue conoscenze e le sue capacità nello sviluppo di un qualcosa che gli garantisse di competere con Apple.

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Nella battaglia per la supremazia, Apple ha dalla sua il giocare in anticipo, investendo grosse quantità di denaro per acquistare componenti, cosi da avere il monopolio su forniture di prodotti. Questo fattore ha permesso a Cupertino di assicurarsi l’esclusiva su materiali e componenti, limitando in questo modo la disponibilità per i rivali. Ad esempio, il sensore di riconoscimento delle impronte digitali, che Apple si è garantito, privandolo al Nexus 6.

“L’ex CEO di Motorola, Dennis Woodside, ha rivelato che il Nexus sia stato originariamente destinato a possedere un sensore per le impronte digitali, almeno fino a quando Apple non è intervenuta. Il segreto della sua supremazia, è scaturito quando Apple ha acquistato il miglior fornitore, rendendo disponibile alla concorrenza solo il secondo miglior fornitore, l’unico disponibile al quale nessun del settore era ancora arrivato.”

Dopo il sensore, Apple ha acquisto il controllo delle forniture di vetro zaffiro sintetico, che gestisce DRAM nel Southwest. Quando si combatte con Cupertino, bisogna sempre essere pronti a combattere per la conquista dei migliori componenti, perché questo fu il modo di agire introdotto da Tim Cook quando era ancora responsabile delle operazione Apple. Per i suoi dispostivi la compagnia di Cupertino ha sempre ricercato e scelto i materiali migliori, permettendo cosi ad essi di creare device non solo avanzati dal punto di vista tecnologico, ma anche eleganti e raffinati dal punto di vista estetico.

Da quanto riferiscono i dati raccolti sulle vendite, Samsung sta perdendo sempre più terreno nel mercato degli smartphone, infatti, nell’ultimo trimestre è stata Apple ha vendere più dispositivi, a dimostrazione che la famiglia degli iPhone 6 fa gola, e sempre più utenti, compresi gli ex possessori di telefoni Android, stanno passando alla concorrenza.

Negli ultimi anni Apple è riuscita a fare il suo gioco, creando dispositivi migliori costringendo Android a cercare di colmare il gap che si forma ogni volta che Cupertino rilascia un prodotto. Cosi più Android si adatta ad Apple e più Apple si adatta ad Android, continuando in contemporanea ad investire per assicurarsi i materiali migliori e più costosi, puntando su una clientela che gli permetta di cospicui investimenti finanziari.

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