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Blitz anti jihad in Francia e in Belgio: 8 arresti

Un’importante operazione anti jihad, avvenuta in Francia e in Belgio, ha portato all’arresto di otto persone e al ritrovamento di alcune armi. Dopo l’attacco al settimanale satirico Charlie Hebdo sono circa 3.000 le persone finite sotto la sorveglianza dei servizi di sicurezza. Di queste, 1.300 sono collegate con la jihad in Siria e in Iraq. Martedì mattina, nel comune di Lunel, situato nel sud della Francia a 30 km da Montpellier, una retata contro un gruppi di jihadisti ha portato all’arresto di cinque persone. In questo comune risiedevano una ventina di giovani partiti per la “guerra santa” in Siria. Di questi, sei non hanno mai fatto ritorno in Francia.

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L’operazione, condotta dai reparti speciali del Recherche Assistance Intervention Dissuasion (Raid) e dei Gruppi di intervento della Polizia nazionale (Gipn), è cominciata alle 6.30. Cinque persone tra i 26 e i 44 anni sono state arrestate. Secondo il quotidiano locale Midi Libre, sono per lo più parenti dei giovani partiti per la Siria.

“Abbiamo smantellato una filiera particolarmente pericolosa e organizzata”, ha commentato il ministro francese dell’Interno, Bernard Cazeneuve.

Altri tre uomini sono stati arrestati in Belgio in un’operazione analoga avvenuta a Courtrai, vicino a Roubaix, a pochi chilometri dalla frontiera francese. Gli arrestati apparterrebbero a “gruppi radicalizzati” e nelle loro abitazioni sarebbero state rinvenute alcune armi.

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