Continua la più importante caccia all’uomo che la Francia ricordi per tentare di catturare i due terroristi che hanno assaltato la sede del giornale Charlie Hedbo, a Parigi, provocando 12 morti. La polizia li ha identificati grazie ai documenti lasciati nella Citroen C3 abbandonata dopo la fuga.
Ancora una sparatoria
Nel sud della Francia, a Montrouge, non lontano dalla Porta di Chatillon, sono rimasti feriti due vigili. Stavano intervenendo per un incidente quando un uomo si è avvicinato e ha tirato fuori un fucile d’assalto. Un vigile, probabilmente donna, è gravissimo. L’auto coinvolta è una Clio bianca, molto simile a quella utilizzata dai due attentatori per fuggire. I testimoni parlano di un uomo con la testa rasata, vestito di nero e con un giubbotto antiproiettile, armato di mitra. All’inizio era stato arrestato un sospettato di origine africana, già noto alle forze dell’ordine. Dopo i primi accertamenti la polizia ha smentito che l’uomo abbia legami con la sparatoria.
Si cerca in tutta la Francia
Proseguono le ricerche dei due killer, identificati grazie ai documenti ritrovati in auto. Sono due fratelli, Chérif Kouachi e Said Kouachi, tornati in Francia dalla Siria la scorsa estate. Il più giovane era già stato arrestato nel 2008 e condannato a tre anni di prigione, trasformati in 18 mesi con la condizionale, per aver inviato combattenti estremisti in Iraq. Si erano “messi a riposo” a Reims per “farsi dimenticare”, affermano i media francesi.
Un terzo complice, che ha fatto da autista ai due terroristi, è stato identificato con il nome di Hamyd Mourad. Il diciottenne si è spontaneamente consegnato alla polizia ma ha fornito un alibi. Lui dalle 9 alle 12 era a scuola, come sostengono anche alcuni studenti. Si è consegnato alla polizia dopo aver capito che il suo nome stava circolano sul web.
Un suo compagno di liceo ha rilasciato un’intervista all’emittente BfmTv confermando l’alibi dell’amico: “Era un po’ sopraffatto e ha detto che stava per andare alla polizia per dire che non poteva essere a Parigi. Lui è l’opposto di quelle persone”.
Controlli a tappeto
Il primo intervento della polizia c’è stato in un appartamento a Pantin, cittadina alle porte di Parigi, appena oltre il 19esimo arrondissement, dove è stata ritrovata la prima auto usata per la fuga. L’esito è stato però negativo. Il secondo blitz è scattato a Reims. Sono intervenute le forze speciali nel quartiere di Croix-Rouge, ma secondo i media francesi l’operazione è servita solo come perquisizione, per acquisire tracce di DNA.
Arrestate sette persone
Mentre 800 soldati stanno cercando gli assalitori, la polizia ha arrestato sette persone, tra uomini e donne. Questo ha riferito il premier Valls parlando di “diverse persone arrestate”.