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Impiantarsi l’NFC nelle mani? C’è chi l’ha già fatto!

La tecnologia ormai è a portata di mano, noi lo diciamo sempre. Ma è realmente così? Oggi, nell’epoca degli smartphone, si potrebbe dire, forse più ragionevolmente, che è a portata di tasca piuttosto che di mano. In un futuro non troppo lontano però la tecnologia potrebbe fare un ulteriore passo in avanti ed integrarsi direttamente nel nostro corpo, ed è ciò che ha voluto sperimentare una persona all’apparenza normalissima, ma che nasconde sotto la pelle delle sue mani due chip NFC.

L’uomo in questione si chiama Robert Nelson e ha reperito tali chip NFC online, attraverso un sito che li vende senza bisogno di alcuna autorizzazione, poiché al momento la vendita di tali dispositivi non è regolata da alcuna legge, cosicché tutti possono acquistare questi piccoli sensori che si impiantano facilmente all’interno del palmo delle mani e permettono di svolgere alcune operazioni in modo rapido e semplice, come con lo smartphone.

Al momento Robert Nelson, essendo un precursore di questa novità, non può effettuare moltissime operazioni con i chip NFC che ha nelle mani, ma gli risultano comodi per sbloccare lo smartphone senza dover immettere alcun codice di sicurezza, ad esempio. Pensate però a quante funzioni potrebbero assolvere dei semplici chip come quelli utilizzati da Nelson: magari in futuro potremmo aprire una porta senza utilizzare la chiave, semplicemente accostando la mano alla maniglia oppure, visto che si parla tanto ora di pagamenti NFC, usare la nostra mano per effettuare acquisti in modo facile e sicuro.

Il sistema di sicurezza potrebbe essere più efficace che mai, in futuro, se si deciderà di utilizzare una simile tecnologia. Basterebbe infatti un microscopico device in grado di rilevare il nostro DNA per poter sfruttare la password più sicura che ci sia, addirittura più protetta e indecifrabile delle impronte digitali, che già offrono un buon livello di protezione.

Ora forse è un po’ prematuro parlarne, ma in futuro pensate a quante applicazioni potrebbe avere una tecnologia di questo tipo, poco invasiva ma efficace e soprattutto utile in tantissime situazioni. C’è chi sta già lavorando su possibili progetti e chi si è già messo all’opera per testarne la praticità, come il signore di cui parlavamo prima. Non possiamo ancora sapere se prenderà piede come è accaduto per gli smartphone, ma di sicuro ne vedremo delle belle.

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