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Disforia di genere: non vivere nel corpo desiderato

 

La disforia di genere è un concetto utilizzato per riferirsi ad un profondo conflitto che un individuo vive tra il proprio sesso di appartenenza ed il sesso con il quale si identifica. La disforia di genere si riferisce esclusivamente alla percezione di sè in rapporto alla propria identità sessuale ed al proprio corpo mentre non riguarda l’orientamento sessuale.

Essa è diversa sia dalla omosessualità che dal travestitismo, consiste in una seria difficoltà ad identificarsi con il proprio sesso biologico, nei confronti del quale l’individuo vive un profondo conflitto.

In questi casi ad es.,  una donna che si è nel corso della sua evoluzione identificata con il suo genere femminile, può in realtà sentire di agire come un uomo. Allo stesso modo, un uomo che vive lo stesso tipo di conflitto, può sentire dentro di se, di agire come una donna.

La disforia di genere definisce appunto questo conflitto tra sesso biologico e sesso a cui si sente invece di appartenere ed è fonte di profondo disagio psicologico per le persone che lo sperimentano e che è caratterizzato da tre fattori:

  1.  Identificazione con il sesso opposto a quello di appartenenza
  2.  Desiderio di essere considerato come appartenente all’altro sesso
  3.  Grande piacere di apparire somigliante al sesso opposto

Il trattamento di questo problema, si presenta con due percorsi spesso paralleli:

  • intervento chirurgico di ri -attribuzione sessuale
  • sostegno psicologico e psicoterapia, utili a ridurre lo stress, a prevenire nei limiti del possibile i vissuti depressivi ed a contenerli oltre che ad elaborare, avendo meglio capito se stessi, nuovi progetti per la propria vita.

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