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Alibaba: primo giorno a Wall Street da record, inizia l’era cinese

Una situazione a dir poco straordinaria quella accaduta nella giornata di ieri, a Wall Street, tempio occidentale della Borsa mondiale, che ha visto l’arrivo di un gigante dell’informatica di casa cinese. Una miriade di occhi a mandorla hanno caratterizzato l’apertura degli scambi, tutti lì per festeggiare una delle società che, proprio negli ultimi anni, è stata definita fra le più potenti del mondo, e che probabilmente rivoluzionerà il concetto di tecnologia, almeno a livello imprenditoriale. Alibaba, un nome che pian piano si sta facendo largo fra i vari ‘grandi nomi’ della Silicon Valley, ma che, proprio visti i risultati dei primi scambi sul titolo, sembrerebbe essere anni luce più avanti delle società statunitensi. Un patrimonio di 200 miliardi di dollari, che aumentano a vista d’occhio ad ogni acquisto di azione. Così Alibaba e il suo CEO, Jack Ma, rispondono allo scetticismo degli analisti di tutto il mondo, che ora iniziano ad avere timore dei cambiamenti futuri.

A far impressione è la bandiera cinese esposta proprio di fronte alle imponenti colonne della costruzione che caratterizza Wall Street, dove da sempre si sono potute vedere grandi, grandissime bandiere a stelle e strisce, con sotto, spesso, nomi e loghi di Twitter, Google, Facebook, ma anche Amazon, la stessa società che, insieme ad eBay, ora inizia a tremare. Il mercato è lo stesso, i nomi si assomigliano, almeno per le iniziali, quest’ultime con un preciso significato: essere primi nelle classifiche alfabetiche. E’ una peculiarità su cui rifletté anche Apple al suo tempo, ma che poi venne scavalcata da Amazon e ora, entrambe, da Alibaba. E’ un po’ la metafora di quello che sta accadendo al settore della tecnologia, aziende che, anche se con grandi nomi, possono essere spazzate via dal nuovo arrivato, che magari fa il tuo stesso gioco, ma che forse riesce ad attirare più clienti ed utenti per un dettaglio.

Il mercato orientale inizia a mettere paura alle società californiane e, in generale, occidentali, quindi anche le europee. Alibaba non ha ancora attuato dei piani per il vecchio continente, ma ha promesso che, dopo aver conquistato gli USA, provvederà a sviluppare una strategia anche per questo particolare e meticoloso mercato. La forza di Alibaba, a differenza di Amazon, è stata quella di partire da un mercato relativamente più semplice e ampio di quello americano: la Cina. Aldilà della sproporzionata popolazione, la filosofia della società capitanata da Jack Ma prende in pieno gli standard orientali, e più precisamente cinesi. Infatti, a differenza degli europei e degli americani, come ha spiegato lo stesso Jack Ma in varie conferenze tenute sull’argomento, gli orientali hanno un modo differente di vedere i prodotti e l’acquisto degli stessi. Se per un americano c’è bisogno di un giro attraverso i prodotti, quindi la ricerca approfondita di ciò che si potrebbe acquisire, senza sapere bene ciò che si vuole e il perché si è entrati in un determinato sito, i consumatori cinesi sanno esattamente quello che vogliono, perché conoscono ogni singola parte del loro futuro, grazie anche alla vita monotona che ancora governa quel genere di paesi. Alibaba non deve fare altro che proporre il prodotto online, descriverne le caratteristiche e attendere che il tasto ‘Acquista’ venga spinto. La cura dell’immagine, dei dettagli, del nome e di tutto ciò che può essere considerato marketing, per i cinesi non ha senso, o almeno non per Alibaba.

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Sviluppando questo processo, la società di Jack Ma si è saputa far strada facilmente nel settore dell’e-commerce orientale, utilizzando una strategia anche per la concorrenza. Infatti, tutti i suoi competitors si sono alleati sotto il nome di Alibaba, che a sua volta ha creato una laguna dove questi potessero sviluppare i propri interessi, sempre regalandone una piccola parte ad Alibaba. A differenza di Amazon, che utilizza la concorrenza per mostrare la propria superiorità grazie ai bassi prezzi che mette sui propri prodotti, strategia che fino ad oggi sembrava essere vincente, Alibaba, invece, preferisce non misurarsi, ma regala semplicemente lo spazio per poi prendere una percentuale su ogni acquisto, anche minima, purché esista. Così facendo ha potuto scansare le problematiche, oltre che le spese, relative al mantenimento dei prodotti nei magazzini e al pagamento dei dipendenti, guadagnando il doppio e più velocemente.

Alibaba ha potuto successivamente sviluppare i propri servizi in vari campi, uno su tutti il cloud computing, guarda caso lo stesso campo sul quale si è affacciata anche Amazon. Questa mossa fece balzare Alibaba nell’olimpo dei grandi dell’informatica, grazie anche ai 170 miliardi di dollari in vendite, somma maggiore delle vendite combinate su eBay e Amazon. Tra gli altri interessanti progetti possiamo trovare la cooperazione con Yahoo, grazie al controllo totale, sia nel fatturato che nelle decisioni, che Alibaba Group ha sulla sezione cinese dello stesso Yahoo, da molti definito il primo passo per l’acquisto della società con a capo Marissa Mayer. Successivamente, esattamente nel 2011, è stato il momento dell’arrivo di ‘Aliyun OS‘, un sistema operativo per la telefonia mobile, che ha portato poi alla costruzione del motore di ricerca eTao.

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L’entrata in Borsa di Alibaba era un evento che in molti definivano storico: così è stato. La società di Jack Ma ha visto il prezzo delle azioni, fissato a 68 dollari, schizzare immediatamente sopra i 90 dollari, fino a toccare quasi il traguardo simbolico dei 100 dollari ad azione. Mai nessuno come Alibaba ha potuto vedere un valore così alto nei primi scambi, nel primo giorno in Borsa. Secondo gli ultimi dati arrivati, proprio dopo ieri, Alibaba è divenuta economicamente più potente di eBay, Twitter e LinkedIn messi insieme, con un valore complessivo che supera i 250 miliardi di dollari. Una curiosità che ha fatto sorridere lo stesso Jack Ma, è che ora la società è più potente della JPMorgan, la cooperativa di banche che l’hanno aiutata a quotarsi in Borsa. Il rialzo è di oltre 35 punti percentuali, con 100 milioni di azioni scambiate in dieci minuti, e con il valore per azione che si è stabilito a fine giornata sui 93.89 dollari. Una giornata storica, che mette Alibaba al primo posto fra le aziende più valutate nel primo giorno di scambi nella storia della Borsa americana e mondiale.

Una giornata storica anche per le aziende del mercato orientale, che ora sentono di poter iniziare la propria scalata verso le classifiche dell’economia globale. Samsung, LG, Huawei, Toshiba e HTC sono solo alcune di queste, alle quali da oggi si unisce anche Alibaba. Un grande cambiamento culturale potrebbe essere alle porte, che non solo potrebbe portare gli occidentali ad essere più orientali in termini di nomi, ma anche portare gli orientali ad essere più occidentali nell’approccio con i settori, in questo caso dell’informatica, ma in generale su tutto. La bandiera cinese fuori da Wall Street è la conferma di un concetto che, anche se ancora poco apprezzato dal vecchio continente, inizia a far vedere i propri risultati su un campo di prova chiamato USA.

Alibaba e i quaranta ladroni sono arrivati, e hanno intenzione di prendere tutto.

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