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Apple entra nell’era post-Jobs

“Oggi Apple riscriverà la storia”. Sono queste le parole con cui Tim Cook, CEO di Apple, ha commentato ai microfoni di ‘ABC News’, a 24 ore dall’evento. Apple vuole nuovamente stupire la propria utenza e tutti gli appassionati del mondo, lanciando non solo un nuovo iPhone, ma anche una nuova filosofia per il futuro della società. A quasi tre anni dalla scomparsa di Steve Jobs, ora, Tim Cook, è pronto per imporre le proprie idee e sviluppare una nuova concezione di prodotto, più aperto e sempre più personalizzabile. L’acquisto di aziende come Beats ha dato quel qualcosa in più che permetterà ad Apple di riprendere la definizione cool‘ che lo stesso Steve Jobs aveva ricercato negli ultimi anni di storia del marchio, dunque più vicina ai giovani ma soprattutto innovativa e al passo, se non oltre, la concorrenza. Google, Samsung e le altre si sono rafforzate, ma come sempre a fare la differenza sono i numeri, e Apple sembrerebbe averli tutti.

Il clima che si vive a qualche ora dalla presentazione è molto simile a quello che si poteva provare negli ‘anni d’oro‘ in cui Steve Jobs presentava per la prima volta un piccolo dispositivo che di li in poi avrebbe cambiato l’industria della telefonia, iPhone, oppure un prodotto che mirava a costruire una nuova definizione di computer, iPad. Mai negli ultimi tre anni, proprio dalla scomparsa di Jobs, un clima del genere si era potuto respirare intorno alla figura di Tim Cook, un uomo criticato e definito inutile per un logo come quello della mela morsicata californiana. C’era chi lo voleva licenziare, oppure chi pensava che avrebbe fallito le aspettative su prodotti come iPhone 5c o iPad mini. Sicuramente non sono stati fatti grandi passi in avanti a livello tecnologico-informatico, ma in merito all’aspetto imprenditoriale nessuno può dargli torto: ha vinto ogni sfida.

Giuste le nuove filosofie di prodotto, giuste le nuove campagne marketing, giuste le nuove acquisizioni, giusti i nuovi membri del team e giuste le idee. Questa incertezza e poca innovazione, anche se con straordinari dati finanziari, però, ora, sembrerebbe solo essere il passato. Adesso si fa sul serio. Le nuove carte da mettere sul tavolo, oltre ad iPhone 6, che ormai abbiamo visto in tutte le forme e i colori, sono anche la nuova categoria degli smartwatch. iWatch, così viene chiamato, ma, qualunque sarà il suo nome, l’idea che vi è sotto a questo prodotto è la stessa che ha contraddistinto i primi iPhone e iPad. Un prodotto che mira a distruggere la concorrenza, ma soprattutto, a creare una nuova icona. iPod, iPhone, iPad, chi non li conosce e chi non li vede come delle icone e esempi di design ed efficenza? Tutti! Questo nuovo iWatch mira allo stesso obiettivo: cambiare, di nuovo, l’industria informatica, con una piccola stoccata a quella orologiera.

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L’inizio dell’era post-Jobs non si nota solamente dai prodotti, ma anche da alcuni dettagli a cui in pochi hanno dato peso. La location dell’evento è uno di questi. Come avrete potuto sentire negli scorsi giorni, non verrà utilizzato il solito ‘Yerba Buena Center‘, che veniva colorato ogni anno, di questo periodo per l’appunto, relativamente alla presentazione che vi si doveva tenere. All’interno di questa struttura sono stati presentati svariati iPhone, come ultima la presentazione di iPhone 5s e 5c. Quest’anno però, a sottolineare il distacco dalla precedente era, la presentazione si svolgerà al ‘Flint Center‘, che si trova all’interno del College di Cupertino. E’ un luogo quasi ‘sacro‘ per i fan della mela, perché proprio lì, esattamente 30 anni fa, Steve Jobs presentò il primo Mac. Il caso vuole che la data dell’era post-Jobs coincida proprio con l’anniversario dei trent’anni del Mac, prodotto che ha reso Apple la società che oggi tutti conosciamo.

Per la prima volta nella storia della mela morsicata il timone della rivoluzione viene tenuto in mano da una persona diversa: Tim Cook. Oggi Apple riscrive la storia, oggi inizia l’era post-Jobs.

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