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Dimagrire con la dieta dei cavernicoli

Ci sono numerosi programmi di perdita di peso ma, qual è il migliore? Una nuova ricerca suggerisce che mangiare come un uomo delle caverne potrebbe essere la risposta. Una dieta simile ai nostri antenati dell’età della pietra potrebbe essere uno dei modi più efficaci per dimagrire.

Gli scienziati sono arrivati a questa conclusione monitorando per circa due anni un gruppo di donne. Il risultato è stato che le donne che avevano mangiato come i loro antenati avevano perso due volte più grasso corporeo nei primi sei mesi rispetto a quelle che invece si erano sottoposte a una dieta moderna. Girovita ridotto e i livelli di grassi nel sangue erano scesi più rapidamente rispetto alle diete moderne.

La paleodieta si concentra su alimenti come frutti di bosco, noci, verdura e carne magra e proibisce alimenti come cereali, fagioli, latticini e pasta. In un rapporto sulle loro scoperte, pubblicate nella rivista European Journal of Clinical Nutrition, i ricercatori hanno affermato che “Una dieta paleolitica ha maggiori effetti benefici di una dieta moderna per quanto riguarda la massa grassa, obesità addominale e livelli di trigliceridi nelle donne in post menopausa”.

Catherine Collins, dietista capo a St Georges Hospital di Londra ha affermato che  “la paleodieta si è mostrata più efficace nei primi sei mesi ed ha rilevato che le donne sembravano perdere meno grasso al progredire dello studio”.

Inoltre la dottoressa ha aggiunto “Questo potrebbe esser dovuto al fatto che la dieta paleolitica porta un basso contenuto di proteine, è priva di carne, uova, formaggi e latte”. Uno degli effetti dello scarso apporto di proteine è il rallentamento dei processi metabolici del corpo anche detto tasso metabolico (la velocità con cui si bruciano le calorie). Con il declino del tasso metabolico, a un certo punto si riduce la capacità del corpo di perdere peso.

 

Le informazioni fornite sul sito CurioMed sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo, e non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari.

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