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Una volta qui era tutta Nokia

“Una volta qui era tutta Nokia”, saranno queste le parole che diremo fra circa trent’anni, quando parleremo con i nostri figli, ricordando la nostra epoca tecnologica, e di come due aziende si sono coalizzate per provare a cambiare un settore, quello degli smartphone. Siamo tutti d’accordo, chi più chi meno, sul fatto che il settore della telefonia stia passando un periodo di grande splendore, che però è offuscato dalla minaccia dei prodotti wearable, dispositivi indossabili che probabilmente saranno la prossima rivoluzione. E’ un periodo che non vede enormi cambiamenti a livello strutturale, e se qualcuno prova a modificare qualcosa di sicuro viene distrutto dagli utenti. Il fatto è che gli smartphone sono perfetti così come sono; ciò che si può cambiare o modellare con il corso degli anni può essere solo la potenza e la velocità. Microsoft e Nokia non la pensano così, e la loro coalizione si basa proprio su questa intuizione.

Satya Nadella e Stephen Elop, due nomi che fino a 1 anno fa non avremmo neanche messo nella stessa frase, essendo due persone completamente opposte, come modi di pensiero e filosofie aziendali. Oggi, invece, come potete anche ammirare dall’immagine di apertura, possono essere definiti come due gemelli diversi ritrovatisi grazie ad una lettera arrivata molti anni dopo. Microsoft è sempre stata intenzionata a entrare, in modo massiccio, nel mondo della telefonia mobile, anche se non ci si è mai focalizzata molto, sia a livello di mercato che di tecnologie, ma a provato a gettare le proprie carte sul tavolo per vedere come gli utenti ne usufruivano. Windows Mobile non può essere considerata una vittoria, anche perché, se lo fosse, oggi tutti ne saremo muniti. Invece no, oggi abbiamo iPhone, Galaxy S e molti altri, non Windows Mobile.

Windows Phone è sicuramente l’evoluzione di Windows Mobile, ma senza ipocrisia potremmo dire che le due filosofie sono completamente differenti, e che Microsoft ha dovuto faticare molto, per circa 5 anni, prima di far arrivare il proprio sistema operativo mobile in cima alle classifiche. E’ stata dura, anche perché la concentrazione della società è sempre stata impressa sul proprio business più ampio, quello che ha reso una semplice società di Redmond ‘Microsoft‘, ovvero il sistema operativo per PC. Il problema però è che, anche su questo fronte, Microsoft ha fallito molte volte. Lo abbiamo notato con Windows Vista, e lo abbiamo nuovamente potuto constatare con Windows 8, tutt’oggi criticato aspramente dall’utenza dei PC di tutto il mondo, che pur di usufruire del proprio computer in modo semplice e dinamico si è dovuta spostare su Linux, o addirittura su Mac, cosa impensabile per un utente Windows.

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C’è da dire che, anche grazie a questi fallimenti, ma non solo, Microsoft è stata in grande difficoltà negli ultimi anni, soprattutto per colpa dell’addio di Bill Gates da CEO della società, che probabilmente ha dato il colpo di grazia a molti progetti in fase di sviluppo. Ancora oggi sentiamo che molti progetti Microsoft vanno nel cestino dei designer e sviluppatori, che non hanno le capacità di portare avanti un lavoro, magari molto ampio, con un team ristretto e limitato. Chi ha lavorato in una società informatica sa perfettamente che il team di sviluppo, in un particolare progetto, è fondamentale per il progetto stesso, e che se questo si sgretola per colpa di problematiche economiche e di idee, probabilmente, tutto salta in aria. Ciò che riesce ad uscire fuori dal cilindro di casa Microsoft, tutto intero, viene sempre accolto con grande entusiasmo dai fan e dall’utenza in generale. E’ stato il caso di Kinect, progetto iniziato nei primi anni del 2000 e terminato nel 2009, con la conseguente uscita nel 2010 su Xbox 360. E’ stato un successo, ma ci sono voluti molti duri anni di sviluppo.

Questo è il problema di Microsoft, e lo è sempre stato purtroppo, cioè la lentezza di aggiornarsi con quello che il mercato richiede. Anche con Xbox One ci sono stati, ci sono e ci saranno molti problemi, perché non tutto è come Microsoft aveva promesso, e le vendite lo stanno confermando. Certamente è ancora presto per pronunciarsi su Xbox One, ma se Microsoft non si rimetterà in carreggiata con quello che i videogiocatori richiedono le conseguenze potrebbero essere determinanti e, a questo punto, si dovrà fare una vera e propria rivoluzione, non solo aziendale, ma anche di filosofia. La rivoluzione è già in atto, lo vediamo con l’addio di Steve Ballmer da CEO, con l’arrivo di Microsoft Mobile, grazie all’acquisto di Nokia, e con tanti piccoli cambiamenti che, ogni giorno, settimana e mese stanno modellando il profilo di questa grande azienda.

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La missione di Microsoft Mobile è molto più importante di quello che possiamo immaginare, perché non si basa solo nel migliorare la telefonia, ma sarà da ispirazione per una nuova concezione di prodotto, più completo, rifinito, dettagliato, pulito, elegante e aggressivo, e Satya Nadella lo sa bene. La concorrenza, come Apple, Samsung e Google dovrebbe aver timore di ciò che sta accadendo in questi giorni, perché Microsoft sta creando un ecosistema perfetto di prodotti e servizi, che gli utenti apprezzano e utilizzano sempre di più. Migliorare Windows è la parola d’ordine, che la società di Redmond si porterà avanti per i prossimi anni, anche grazie all’arrivo dei dispositivi indossabili, dei quali molti brevetti sono già stati registrati, facendo capire la voglia di arrivare prima di altri inserita nella propria politica aziendale e di prodotto.

L’obbiettivo è fare innamorare nuovamente i consumatori ad un marchio che non deve chiedere nulla a nessuno, e con questa unione è possibile. Il settore della telefonia è solo il primo passo di un grande cambiamento. Microsoft Mobile è ufficialmente arrivata, ed è pronta a combattere contro tutti.

 

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