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Vince lo Zenit ma il Dortmund conquista i quarti

Borussia Dortmund – Zenit San Pietroburgo    1-2

Dortmund: Weidenfeller – Schmelzer, Hummels, Sokratis, Piszczek – Kehl, Sahin – Großkreutz, Mkhitaryan, Aubameyang – Lewandowski. All. Klopp
Zenit: Malafeev – Hubocan, Lombaerts, Anyukov, Criscito – Faizulin, Witsel, Danny – Kerzhakov, Hulk, Shatov.  All. Semak
Arbitro: Alberto Undiano Mallenco (SPA)
Marcatori: 16′ Hulk (Z), 38′ Kehl (D), 73′ Rondon (Z)

 

Il Borussia Dortmund conquista i quarti di finale di Champions League per il secondo anno consecutivo. Una qualificazione conquistata in gran parte all’andata grazie ad un 4-2 che ha spianato la strada verso le migliori otto d’Europa per la compagine di Jurgen Klopp. Lo Zenit San Pietroburgo di Semak, in panchina dopo l’esonero di Luciano Spalletti e prima dell’arrivo di Andrè Villas-Boas, ha comunque cercato l’impresa portando a casa una vittoria importante per il morale e per il futuro della squadra russa. Il 2-1 finale regala la quinta sconfitta stagionale in casa al Borussia Dortmund, la seconda consecutiva dopo lo stop di sabato scorso contro il M’gladbach. Una sconfitta arrivata al termine di una gara giocata solo a sprazzi dai padroni di casa, accesi solamente da qualche fiammata di Auabameyang (incredibile gol sbagliato dopo pochi minuti di gara) Mkhitaryan e dal solito Lewandowski, randellato dai difensori russi per tutta la partita.

In rete sono andati prima i russi grazie ad una perla di Hulk al 16′, che ha esploso un sinistro terrificante da venticinque metri su cui Weidenfeller non ha potuto fare nulla. Un Dortmund nervoso e poco ispirato, si è subito buttato avanti alla ricerca del pari e lo ha trovato grazie al capitano Sebastian Kehl che di testa ha battuto Malafeev anticipando Criscito. Nella ripresa gara molto equilibrata e aperta a qualsiasi risultato anche se la zampata vincente la trova lo Zenit grazie ad un colpo di testa di Rondon che ha messo dentro la sua prima rete in Champions League.

Nonostante la sconfitta il pubblico del Signal Iduna Park ha applaudito a lungo la squadra al termine della partita, riconoscendo lo straordinario valore di una qualificazione meritata, prestigiosa e che da continuità al progetto Klopp. Ormai non ci sono più dubbi, il Dortmund è una grande d’Europa.

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