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Datagate: il GCHQ rubava immagini delle webcam di utenti Yahoo

Un nuovo capitolo si apre nel caso Datagate, frastagliato di misteri e segreti che le più importanti e influenti società informatiche al mondo avrebbero tenuto nascosti ai propri utenti, utilizzandoli non solo come tali, ma anche come merce da scambio, soprattutto di dati. Fino ad oggi si vociferava di messaggi, chiamate, mail, e il quotidiano flusso di informazioni che un semplice utente può regalare, come i siti che visita, o i social network a cui è iscritto, ciò che acquista o ciò che preferisce non vedere. La situazione ora si fa ancor più grave, poiché ad essere rubate non sono solo scritte e dati, ma anche le immagini delle webcam, delle vere e proprie istantanee che il GCHQ faceva agli utenti di Yahoo.

Sembra incredibile, ma sicuramente ognuno di voi avrà pensato, almeno per una volta, che quella piccola telecamera posta sopra lo schermo del vostro computer avrebbe potuto inviare immagini dirette a persone sconosciute e in qualche altra parte del mondo. Beh, se lo avete pensato, avevate ragione. La notizia ci viene recapitata direttamente dal ‘The Guardian‘, giornale simbolo della vicenda Datagate, non solo per aver svelato per primo ogni file segreto, ma anche per i contatti diretti che, il direttore dello stesso, ha con Edward Snowden, l’ex agente della NSA che ha fatto scoppiare il caso.

La notizia prende come primo protagonista l’agenzia di spionaggio britannica GCHQ, che con l’aiuto della National Security Agency degli Stati Uniti, hanno intercettato e memorizzato le immagini delle webcam di milioni di utenti di Internet, facenti riferimento in primis a Yahoo. I file del GCHQ, datati tra il 2008 e il 2010, affermano esplicitamente che un programma di sorveglianza, nome in codice ‘Optic Nerve‘, avrebbe ricavato una massa di immagini dalle webcam delle chat in Yahoo, salvate poi nelle banche dati dell’agenzia, ovviamente top secret, indipendentemente dal fatto che essi fossero stati un bersaglio di spionaggio oppure no. In un periodo di sei mesi, solo nel 2008, l’agenzia ha raccolto più di 1,8 milioni di immagini webcam, molte delle quali con notevole quantità di materiale sessuale esplicito.

Contattati dal ‘The Guardian’, Yahoo ha reagito furiosamente alla notizia delle intercettazioni webcam, negando la conoscenza al programma di spionaggio e dando la colpa alle agenzie di spionaggio. Il programma di spionaggio sarebbe iniziato nel 2008 come semplice prototipo, arrivando nel 2012, ancora attivo, a funzionare secondo le esigenze e il volere delle agenzie. Il sistema, stranamente, riporta ai teleschermi evocati in ‘1984‘ da George Orwell, ricordando anche l’utilizzo effettivo che le società fanno di questi mezzi, ovvero sapere i nostri target di interesse. Tali ricerche sarebbero molto importanti per trovare sospetti terroristi o criminali, ma non la gente comune che cerca solo di lavorare o divagarsi con le nuove tecnologie.

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La raccolta effettuata consisteva principalmente in un meccanismo che salvava un immagine ogni cinque minuti, da una parte per rispettare la legislazione sui diritti umani, e dall’altra per evitare di sovraccaricare i server del GCHQ. I documenti vennero classificati come ‘unselected‘, gergo dell’agenzia di spionaggio che descrive una massa di dati raggruppati, piuttosto che una raccolta mirata. Il programma ‘Optic Nerve‘ è stato incentrato sulla raccolta di informazioni della grande rete di GCHQ, che sono stati poi elaborati e inseriti in sistemi ancor più ricchi di dati dalla NSA. I documenti mostrano anche che GCHQ ha sperimentato ricerche automatiche basate sulla tecnologia di riconoscimento facciale.

Il materiale sessualmente esplicito si è dimostrato un vero e proprio problema per il GCHQ. Purtroppo sembrerebbe, infatti, che un numero sorprendente di persone utilizzano le conversazioni webcam per mostrare parti intime del loro corpo. Il documento stima che tra il 3% e l’11% delle immagini webcam catturate da Yahoo contiene nuditàNon è del tutto chiaro, dai documenti, quanto la NSA abbia avuto accesso alle webcam, anche se tutti i documenti vedevano la National Secutity Agency presente nelle operazioni.

Queste le parole di un portavoce di Yahoo, che ha giustificato la posizione della società in merito al caso:

“Non eravamo a conoscenza di queste attività sui nostri server e piattaforme. Questo rapporto, se vero, rappresenta un nuovo livello di violazione della privacy dei nostri utenti che è completamente inaccettabile. Vogliamo invitare fortemente i governi di tutto il mondo a prendere precauzioni per riformare il diritto sorveglianza, coerente con i principi che abbiamo delineato nel mese di dicembre. Siamo impegnati a preservare la fiducia e la sicurezza dei nostri utenti e a continuare i nostri sforzi per ampliare la crittografia di tutti i nostri servizi”.

Yahoo è stata una delle aziende tecnologiche più colpite dai programmi della NSA e delle varie agenzie di spionaggio mondiali, ma va detto che è stata anche la maggiore opponente alla sorveglianza di massa sul Web, richiamando più volte l’attenzione degli stati e dei loro governi. I documenti non si riferiscono ad alcun ordine specifico del tribunale che consenta lo spionaggio delle webcam nei sistemi di Yahoo, ma la raccolta di massa del GCHQ è disciplinata dal regolamento del Regno Unito.

Insomma, un altro capitolo che infanga di nuovo non solo una società, Yahoo, ma anche il Web stesso.

Vi lasciamo ad alcuni stralci del documento:

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