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In futuro gli smartphone potrebbero caricare gli impianti cocleari

Un nuovo chip di nuova concezione a basso consumo che verrà presentato questa settimana, potrebbe aiutare le persone con problemi di udito che usano gli impianti, facilitando l’utilizzo di questi dispositivi acustici. Questi strumenti attualmente utilizzano piccole batterie, simili a quelle degli orologi che devono essere sostituite o ricaricate periodicamente, il nuovo chip avrà al suo interno una batteria che si ricaricherà in modalità wireless in due minuti, per una autonomia di otto ore.

La potenzialità di questo progetto – spiega Anantha Chandrakasansta professore di ingegneria elettrica al MIT – è la possibilità di poter usare un telefono cellulare per caricare l’impianto cocleare in modalità wireless. Oppure – aggiunge – si potrebbe immaginare un cuscino speciale che carichi il dispositivo durante la notte. Il team di ricerca composto da scienziati del MIT Microsystems Technology, Laboratory, Harvard Medical School e del Massachusetts Eye and Ear Infirmary, mostrerà il prototipo di carica batterie a una conferenza di questa settimana.

Ma il nuovo chip va oltre la semplice ricarica wireless, potrebbe infatti consentire di non dover più indossare l’impianto all’esterno della testa. Attualmente gli impianti cocleari sfruttano il principio delle vibrazioni: quando c’è un rumore di alcuni ossicini all’interno dell’orecchio, il nuovo chip invece è dotato di un sensore che rileva e converte le vibrazioni in segnali elettrici.

I ricercatori sono interessati a portare la ricarica wireless a in molte applicazioni, il pacemaker, per esempio, una volta scarico deve essere rimosso chirurgicamente. Una ulteriore possibilità arriva da un progetto del 2012 del MIT che consisteva in un dispositivo elettronico impiantabile nell’orecchi che traeva energia dalla camera stessa dell’orecchio zona secondo i ricercatori molto ricca di ioni. Questo dispositivo generava energia propria senza dover ricorrere a una ricarica esterna.

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