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Zalando: quando l’e-commerce non è soltanto una moda passeggera

Questa mattina abbiamo analizzato il fenomeno e-commerce e, soprattutto, i fattori che ci spingono a scegliere i negozi virtuali per i nostri acquisti online. Sempre più persone infatti si ritrovano “costretti” ad utilizzare il computer per trovare il prodotto che tanto desiderano, vuoi per il prezzo vantaggioso o per una semplice questione di pigrizia.

Fatto sta che negozi virtuali come Zalando registrano crescite esponenziali, addirittura superiori al 70%. Nel Q2 2013 questo colosso della vendita online ha registrato ricavi pari a 437 milioni di euro. Nel Q1 (primo trimestre) 2013 la società aveva registrato un fatturato in positivo del 74%. Ma Zalando è soltanto uno degli esempi di successo per quanto riguarda questo tipo di nuovo business digitale. Le vendita online di capi d’abbigliamento è espola in modo vertiginoso negli ultimi anni, diventando a tutti gli effetti la categoria dell’e-commerce più popolare in Europa. Ora altri competitor si stanno affacciando seriamente in tale settore, come Inditex, proprietaria del marchio Zara, e la svedese H&M.

Purtroppo la vendita di capi d’abbigliamento online, proprio come per i negozi fisici, deve fare i conti con le stagioni. Come avete letto precedentemente, il terzo trimestre ha registrato un +70% mentre il primo trimestre un +74%. Rubin Ritter, uno dei massimi dirigenti di zalando.it, ha spiegato così tale fenomeno:

“Gli sconti erano alti e l’estate è arrivata tardi. Dal momento che non ci siamo espansi in nuovi mercati recentemente, il tasso di crescita relativo diminuirà naturalmente.”

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