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iPhone, icona di design: case o non case?

Il design di iPhone ha indubbiamente rivoluzionato il settore della telefonia mobile, tanto più ora con l’innovativo iPhone 5s o l’antenato iPhone 3G. La bellezza é però fugace, si sa, e una caduta o un graffio può rovinale il design del nostro device Apple per questo ognuno di noi oggi si preoccupa di procurarsi una cover per proteggere la propria tecnologia. Il mercato delle “case” ha generato circa 2,2 miliardi di dollari in vendite nel corso degli ultimi 12 mesi – un incremento del 42% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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Chi non la pensa così, cioè di adottare una cover, sono i devoti Apple i quali credono ancora nel look nudo e casto dei suoi prodotti, specialmente quello di iPhone. Il ritorno, poi, ad uno stile minimalista da parte della società di Cupertino ha dato ancora più forza ai sostenitori della sobrietà “case-free“. Ora che i minimalisti sono quasi la maggioranza degli utenti Apple e secondo una ricerca condotta da Otterbox, il numero di proprietari iPhone che rinunciano alla cover a vantaggio del design sono più del 15%.

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Quindi, in realtà, cos’è che porta gli utenti ad optare per avere un iPhone “case-free”? In fondo, paradossalmente, non utilizzare una cover al fine di mostrare lo stupendo design di iPhone non é anche un modo di metterlo a rischio? Prima della risposta, una piccola digressione. Angel Jimenez de Luis é un’uomo che, a dir poco, osanna l’estetica di iPhone e per questo colleziona tutti i melafonini che siano ancora nella loro confezione originale: secondo Jimenez l’iPhone ha mostrato al mondo come un prodotto di lusso possa essere “elevato” al mercato di massa e che il buon design industriale può valorizzare un oggetto così banale come un telefono. Da questa prefazione estrapoliamo il nocciolo duro di tutto il nostro discorso, e cioè che “non è facile creare un bell’oggetto ed é un peccato nasconderlo dietro una custodia”.

A condividere con questa filosofia non é solo questo bramoso collezionista ma anche altri grandi esponenti del settore tecnologico come Aubrie Pagano, CEO e fondatore del sito di abbigliamento Bow & Drape, Brian Kalma presidente della startup ‘Ministry of Supply oppure Kane Hsieh analista per RRE Ventures. Per quelli come loro, per gli esperti e leader aziendali quali sono, iPhone non è solo un oggetto di utilizzo ma é un qualcosa da vivere, un’oggetto d’arte insomma; Kalma stesso paragona iPhone alla sua Mercedes:non mi sognerei mai di coprirli e anche se, ovviamente, iPhone è molto più conveniente della mia Mercedes, ha lo stesso valore tecnologico ed estetico; ogni volta che prendo la mia auto da garage é come se andassi a levarmi un dente!!

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E per quanto riguarda i danni che possono incorrere durante l’utilizzo dell’iPhone? Mentre per Kalma primeggia l’angoscia di veder graffiato il suo iPhone per quelli come Hsieh le rotture e i danni sono -in fondo- sono qualcosa di accettabile, semplicemente perché é il costo che paghiamo per tenere in mano e mostrare la bellezza di un dispositivo del genere. Questo per dire che graffi e ammaccature non rovinano un iPhone, bensì lo arricchisce della storia che ha passato rendendolo così unico nei suoi difetti e questo è  per molti un motivo di orgoglio, come i segni di un vecchio orologio.

Ora dite la vostra, siete d’accordo con questo pensiero o vedete il vostro iPhone sotto una luce diversa? Commenti qui sotto.

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