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Amburgo, terremoto Kuhne: “Prendo Magath e torniamo grandi”

Clamoroso ad Amburgo, verrebbe da dire. Il “gigante addormentato”, dopo un pessimo inizio di Bundesliga e un mercato ancora incompiuto, incassa anche le critiche da parte di uno dei maggiori azionisti della società e persona importantissima nella città anseatica. Si tratta di Klaus-Michael Kuhne, milionario imprenditore tedesco (patrimonio stimato intorno ai 10 miliardi di dollari) e personaggio di spicco della società anseatica, che aiutò l’Amburgo anche nell’acquisto di Rafael Van Der Vaart nel 2012 con un “prestito” da 12 milioni di euro. Kuhne senza mezze parole, ha criticato apertamente l’operato del dg Kreuzer, del presidente Jarchow e soprattutto dell’allenatore Fink, rei a suo parere, di aver sbagliato qualsiasi decisione fino ad ora. Al quotidiano Bild, Kuhne ha anche indicato il suo piano di rilancio del club per tornare ai vertici della Bundesliga:

“Un club come l’Amburgo deve stare al top della Bundesliga. Per tornare grandi serve un allenatore di personalità e di esperienza che risponde al nome di Felix Magath. Solo con lui, la società può tornare a vincere. Se arriva lui alla guida del club, allora metterò a disposizione dell’Amburgo le risorse economiche necessarie per fare il salto di qualità”.

Magath, che ad Amburgo da giocatore ha vinto una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe e tre campionati, è pronto a tornare in sella ad una grande per riprendersi lo scettro di miglior allenatore della Bundesliga. Il presidente Jarchow e gli altri membri del consiglio di sorveglianza del club non hanno commentato la notizia, anche se da fonti vicine al magnate tedesco, Kuhne e Magath hanno già avuto due incontri segreti per pianificare il futuro del club. Intanto i tifosi sognano di avere nuovamente una squadra all’altezza di Bayern Monaco e Borussia Dortmund, per rinverdire i fasti di 30 anni fa. Con i milioni di Kuhne infatti, le gerarchie della Bundesliga potrebbero essere cambiate in un istante così come è stato in Russia, Spagna, Inghilterra e soprattutto Francia. L’Amburgo, più che un gigante addormentato, è un vulcano pronto ad esplodere.

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