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Scegliere l’ambiente di test, il primo passo per il web developer odierno

Negli ultimi anni abbiamo assitito al proliferare dei cosiddetti cms. Pacchetti leggeri, veloci da installare e pronti per la creazione “rapida” di siti e applicazioni internet. Ne sono esempio gli ormai conosciutissimi wordpress, joomla e drupal, per citarne alcuni. Sistemi di gestione di pagine web, framework che permettono anche all’utente meno esperto di realizzare siti internet che altrimenti richiederebbero conoscenze tecniche sconosciute ai più.

I cms naturalmente velocizzano il compito dei web developer e riducono notevolmente i tempi di crezione e realizzazione di pubblicazione dei contenuti delle pagine. Questo non significa che tutti li utilizzino nella maniera corretta né, tantomeno, che siano così intuitivi, specialmente quando si tratta di estendere le funzionalità di base.

Ma in questa sede vogliamo oggi concencentrarci su una particolare attività che interessa i web developer in erba: la scelta dell’ambiente di test. Nel dettaglio oggi basiamo la nostra attenzione su cms, creati con linguaggio php e basati su database mysql.

Molto spesso chi si avvicina per la prima volta ai cms in php, specialmente leggendo guide troppo sbrigative sull’argomento, crede che l’installazione del sistema di gestione dei contenuti preferito sia un passaggio facile. Non è così, o meglio lo è in parte… Chi non ha conoscenze di base sull’argomento molto spesso si informa sui siti di riferimento dei cms per comprendere quale sia la maniera più facile e veloce per provare il software oppure girovaga per la rete cercando soluzioni su blog e forum specializzati.

Esistono in rete pacchetti che contentgonno tutto il necessario per far partire molti cms e avere in pochi attimi un’installazione comoda sul proprio computer. Gli stack bitnami, ad esempio, contengono al prorpio interno tutto quello che serve per simulare un sistema lamp (linux, apache, mysql, php) e provare il proprio cms. Questo tipo di pacchetti però ha uno scopo puramente didattico. Il novizio può usare questo tipo di installazione per cominciare a prendere confidenza con il software ma non riuscirà ad avere un quadro completo della situazione a livello sistemistico e di estensione.

Software già più evoluti rispetto ai bitnami sono sicuramente i vari pacchetti xampp, mamp, wamp. Veri e propri simulatori di webserver, questi software offorno al web developer la possibilità di avere un primo contatto con i file di configurazione dei vari apache, php e mysql. Un passo assolutamente fondamentale per comincianere a comprendere in toto cosa ci sia dietro alla costruzione di un cms. Quanti “carneadi” del web hanno sempre pensato di poter costruire un sito con un cms tralasciando concetti quali document root, time out e via discorrendo. Chi usa un cms, anche se si basa su un servizio terzo di hosting, ha il dovere di sapere cosa succede dietro al framework per fronteggiare problemi di sicurezza, aggornamento ad una nuova versione ed eventuali problematiche con il database.

In questo caso, anche i simulatori come xampp denotano limiti perché non riproducono identicamente tutte le criticità che può incontare l’installazione e la manutenzione di un cms.

Se l’esigenza di avere un ambiente fedele di test, per scongiurare qualsiasi tipo di sorpresa, è di particolare importanza, la soluzione migliore per provare il proprio sito è quella di un’installazione manuale e personalizzata del webserver lamp.

In rete esistono centinaia di guide per installare e configurare un web server basato su distribuzioni linux più o meno famose come ubuntu, debian o centos. Innanzitutto se conosciamo già il sistema operativo che userà il nostro hosting, possiamo scegliere e installare su un vecchio pc, o su un sistema di virtualizzazione gratuito come virtual box, il nostro sistema operativo. Dopo di che rimboccarci le maniche, leggere e studiare le dettagliatissime guide su apache, php e mysql e installare tutto l’occorrente tramite i pacchetti di autoinstallazione o direttamente da riga di comando.

Questa procedura, sicuramente più difficoltosa e ardua, assicura però una simulazione del comportamento di un server praticamente identica a quello su cui sarà installato il cms e limita i margini di errore del web developer e le eventuali disfunzioni.

Il compito di un web developer rimane quello di conoscere il codice ed implementarlo al meglio, ma senza un adeguato sviluppo in un ambiente di test valido, molto lavoro potrà risultare vano se non addirittura dannoso.

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