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Spotify prova ad abbassare i prezzi

Ormai conosciamo benissimo il servizio Spotify, da poco arrivato in Italia e già finito sotto la nostra lente d’ingrandimento. Questo servizio dedicato alla musica in streaming tenta continuamente di innovarsi. I suoi tre piani abbonamento consentono di soddisfare qualsiasi esigenza musicale, anche se il piano gratuito pone un fastidioso limite, ovvero l’impossibilità di utilizzare il servizio anche su smartphone e tablet.

Le alte cariche di Spotify e della musica si riuniranno nei prossimi giorni per rinnovare gli accordi di licenza. The Verge ha scoperto che i responsabili di Spotify hanno intenzione di chiedere una modifica al prezzo nonché i diritti per estendere l’utilizzo su dispositivi mobili anche per i piani non Premium. Nel Regno Unito, Spotify ha già avviato trattative con la Warner Music, mentre nelle prossime settimane si arriverà a parlare anche con Sony e Universal, almeno stando a quanto dichiarano numerose fonti dell’industria musicale.

Nonostante Spotify abbia riscosso un discreto successo facendo propri oltre 5 milioni di abbonati paganti – 20 milioni di utenti in tutto il mondo in totale – il suo modello di business è ancora da consolidare. La maggior parte dei guadagni vengono spesi per pagare questi accordi di licenza, mentre un’altra buona parte viene impiegata per mantenere in piedi il servizio. Sappiamo quanto il mondo della musica sia titubante verso il digitale. Steve Jobs ha trascorso mesi a convincere le etichette a fornirgli i brani per l’iTunes Store, ma i vari tentativi di abbassare i prezzi sono sempre stati presi con le pinze.

Vedremo se Spotify riuscirà a far capire alle case discografiche che con qualche euro in meno si potrebbe attirare molta più utenza, dando così il via ad una vera e propria rivoluzione streamingmusicale.

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