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Terence Hill: curiosità e cose poco note

Tutti conoscono Terence Hill (vero nome Mario Girotti), che da quando ha fatto il suo ritorno in Italia, sul piccolo schermo con “Don Matteo” non sbaglia un colpo, confermando di essere il volto di punta della fiction targata Raiuno. Ma quando sapete di lui?

Nel 1959 viene scritturato per una piccola parte nel film “Annibale“, in cui aveva una piccola parte anche Carlo Pedersoli, il futuro Bud Spencer, ma i due (ancora non si conoscevano) non si incontrarono mai sul set.

La famosa scena in “Lo chiamavano Trinità” nella quale mangia avidamente e in un sol fiato una padella intera di fagioli stufati e beve una brocca di vino è stata realizzata al termine di un digiuno di due giorni, ed è stata girata una sola volta.

Come egli stesso ha confermato in alcune interviste, Terence avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Rambo nell’omonimo film, a quanto pare però rifiutò perché lo considerava troppo violento, spianando la strada a Sylvester Stallone.

Possiede ancora il cappello che usò nel film “Il mio nome è Nessuno“: lui, insieme a Sergio Leone, girò molti negozi per trovarlo. Conserva, inoltre, il vestito che ha usato nel film “Lo chiamavano Trinità“.

Nel 1967 sul set di “Dio perdona… io no!” avviene l’incontro con Bud Spencer. Seguendo una moda dell’epoca Mario Girotti (così all’anagrafe) per fare colpo a livello internazionale non poteva figurare con il suo vero nome e cognome, in quanto considerato “troppo italiano” per un western. La produzione gli consegnò una lista di venti possibili nomi e gli chiese di sceglierne uno entro 24 ore. Scelse “Terence Hill” perché suonava bene e perché le iniziali erano le stesse del nome e cognome di sua madre (Hildegard Thieme).

Negli anni Novanta ha attraversato un lungo periodo di depressione causata dalla morte nel 1990, in un incidente stradale, del figlio adottivo sedicenne Ross, con il quale aveva girato i film “Don Camillo” e “Renegade – Un osso troppo duro“.

Dopo aver vissuto negli Stati Uniti per più di 30 anni con la moglie, si è stabilito definitivamente a Gubbio, della quale si è innamorato in seguito alle lunghe permanenze per i set di “Don Matteo“, anche se ha ancora residenza in America.

Nel 1999, pochi giorni dopo il trionfo di Roberto Benigni a Los Angeles nella notte degli Oscar per “La vita è bella”, la popolare rivista americana “Time” pubblicò una classifica degli “attori italiani più famosi del mondo” nella quale Bud Spencer occupava il primo posto, seguito da Terence Hill al secondo.

Don Matteo rappresenta la prima volta in assoluto, nella carriera di Terence Hill, in cui l’attore recita con la sua voce. Di solito, dagli inizi fino all’ultimo film del 1997 (“Potenza virtuale“), è sempre stato doppiato. I suoi doppiatori? Massimo Turci, Sergio Graziani, Pino Locchi e Michele Gammino.

Il titolo di “Don Matteo” doveva essere inizialmente “Il diavolo e l’acqua santa” e il sacerdote doveva chiamarsi Teodoro, un nome che non convinse appieno Terence Hill, il quale invece gli preferì Don Matteo.

 fonte | Yahoo

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