Secondo l’ultimo rapporto Eurispes in Italia ci sono più di 4 milioni di vegetariani. Inoltre la domanda di cucina vegetariana e vegana è aumentata: secondo il Gambero Rosso siamo il terzo paese europeo per numero di ristoranti “Veg” dopo Germania e Regno Unito. Fino a non molti anni fa chi esponeva pubblicamente la sua volontà di non mangiare carne veniva visto come una sorta di visionario asociale. Oggi sempre più persone hanno scelto di cambiare la propria alimentazione.
Sì perché tra i seguaci più accaniti della dieta vegetariana troviamo molta gente dello spettacolo, tra cui Bob Dylan, Michael Jackson, Prince, Richard Gere, Leonardo di Caprio, Natalie Portman, nonché il campione olimpico Carl Lewis e i tennisti Boris Becker e Martina Navratilova. Ma tra i più celebri paladini del vegetarianesimo spiccano senz’altro il genio di Leonardo da Vinci, Jean-Jacques Rousseau, il Mahatma Gandhi, Marguerite Yourcenar e Umberto Veronesi. Ma cosa si intende veramente per “alimentazione vegetariana”?
Innanzitutto dobbiamo considerare che non esiste un unico tipo di dieta vegetariana, anche se tutte hanno come base il rifiuto di mangiare carne. Infatti troviamo:
- La latto-ovo-vegetariana: è la più frequente e ammette il consumo di sottoprodotti di origine animale tra cui latte e latticini, uova, miele;
- La latto-vegetariana: che esclude le uova ma permette i latticini;
- La vegana: che esclude tutti i sottoprodotti animali;
- La fruttariana: basata esclusivamente sul consumo di frutta fresca, secca ed essiccata;
- La crudista: fondata sul consumo di alimenti vegetali crudi;
Molti rifiutano di nutrirsi di carne animale per ragioni etiche: la maggior parte della gente che dice di amare gli animali si nutre di essi, ed è questa la contraddizione principale per i sostenitori dell’alimentazione vegetariana. Secondo questa logica, non esistono animali di Serie A (che comprende cani, gatti e i migliori amici dell’uomo che non ci sogneremmo mai di cucinare) e di Serie B (polli, mucche, maiali ecc.), ma tutti gli animali, di fronte alla sofferenza, sono uguali.
Un discorso particolare va riservato al consumo di pesce: sono molti, infatti, i vegetariani che consumano limitatamente anche il pesce, anche se non si può non riconoscere, eticamente, il momento di sofferenza subito dai pesci durante la pesca. Tuttavia a questi animali sono risparmiate le crudeltà connesse alle pratiche di allevamento. Nonostante tutto la maggior parte delle persone che si convertono al Veg lo fanno per la propria salute. Come vedremo nel prossimo articolo, infatti, non hanno tutti i torti!