Spesso capita di vedere durante una corsa di resistenza (come una maratona o anche una mezza maratona) diversi atleti fermi al bordo della strada e intenti a “tirarsi le gambe” con un’espressione più o meno contorta in volto. Quasi sicuramente la causa della loro sofferenza è da attribuirsi al crampo muscolare, vero e proprio spauracchio temutissimo dai runners di ogni livello, che può manifestarsi sia nelle prime battute di gara sia verso il finale, con il risultato di macchiare la prestazione cronometrica del singolo atleta. Ma cos’è precisamente un crampo?
In genere viene indicato come una serie di contrazioni spasmodiche dolorose ed involontarie del muscolo scheletrico, che si verificano sia durante che dopo l’attività fisica. All’origine di tutto ciò ci possono essere diverse cause come la mancanza di sali minerali (Na+ e K+ soprattutto) o la carenza di allenamento in generale, molto diffusa fra i principianti che non seguono un allenamento specifico e corrono a caso, rischiando inevitabilmente di strafare e quindi di incappare anche in questo tipo di problema. Chi ha una errata tecnica di corsa (e di conseguenza poggia male le piante dei piedi a terra) può avere problemi di crampi molto maggiori di altri con appoggio regolare e anche l’alimentazione può essere un fattore importante se poco ricca di carboidrati complessi, utili all’organismo per correre su lunghe distanze. In genere i muscoli più colpiti dal crampo nei runners sono quelli posteriori della gamba, posteriori della coscia, i muscoli della pianta del piede, interno coscia ed anteriori. Come fare quindi per prevenire il problema?
Innanzitutto è importantissimo raggiungere prima della gara o dell’allenamento un buon livello di idratazione; bere molta acqua e abbondare in frutta e verdura nella dieta rappresenta già un buon punto di partenza. Altro consiglio importante è quello di dedicare ogni giorno almeno 10-15 minuti ad esercizi di ginnastica propriocettiva e di tonificazione oltre che allo stretching, veramente importante per avere un muscolo flessibile e resistente. Nella mia esperienza personale posso dire di essere fortunato, in quanto non particolarmente soggetto al problema; essendo infatti di corporatura leggera ho la tendenza a sudare in maniera minore rispetto ad altri più pesanti, quindi le scorte di sali minerali sono più durature e questo unito al fatto che ho un appoggio neutro del piede a terra (cosa che garantisce una buona sensibilità) determina una notevole riduzione del manifestarsi del crampo. Nel prossimo articolo continueremo a parlare di altre maledizioni che possono rendere la vita podistica assai difficile, perciò continuate ad allenarvi ma con criterio!