Si apra una nuova frontiera: quella del cibo in 3D.
A pensarci è stata un’azienda tedesca, la Biozoon Food Innovations, che ha ideato il modo per produrre gli alimenti nella loro forma originale, ma più facili da ingerire per chi soffre di disfagia, attraverso la messa a punto di una stampante 3D.
La disfagia è una disfunzione dell’apparato digerente causato dal malfunzionamento della laringe che può far si che il cibo finisca nei polmoni con conseguente rischio di soffocamento, polmoniti e insufficienza renale. Chi ha la peggio in questa situazione sono le persone anziane che si trovano costrette ad alimentarsi con puree di cibi.
E proprio per aiutare queste persone, la Biozoon ha trovato la soluzione delle stampanti 3D. Queste funzioneranno come delle stampanti a getto d’inchiostro, ma nelle loro cartucce verrà inserito, al posto dell’inchiostro, il cibo cotto e liquefatto al quale verrà aggiunto una sostanza gelatinosa (attualmente in corso di definizione).
Le stampanti imprimeranno un primo strato bidimensionale al quale poi verranno aggiunti gradualmente altri strati, fino ad ottenere un alimento molto più morbido dell’originale e al quale, peraltro, potranno essere aggiunti dei nutrienti specifici come le vitamine.
“Il risultato – garantisce Matthias Kück, AD della Biozoon Food Innovations – è che quando si addenterà il cibo ricostruito, questo sarà molto soffice, si scioglierà in bocca”.
Il lancio di questa novità è previsto per il 2015. Non ci resta che aspettare quello che sembrerebbe essere una vera rivoluzione alimentare.