Il red carpet si fa bianconero: ad illuminare la scena di un grigio derby d’Italia il 2-0 della Signora. Dopo la sfida di andata in Coppa Italia, vince ancora la Juventus, a suon di mantra: “minimo sforzo massimo risultato”.
https://twitter.com/OfficialAllegri/status/704077673237245953
L’Inter con il suo continuo trasformismo è davvero poca cosa, soprattutto presentandosi a Torino con un assetto tattico speculare a quello bianconero. Un Inter cui lo specchio mostra solo le già evidenti mancanze, e sembra recitare ancora una volta: chi è la più bella del reame? E rispondere ancora: è la Juventus.
Come hanno coperto il campo i bianconeri? Così. #JuveInter https://t.co/a4IQeHf2LQ pic.twitter.com/GMaKnJgemq
— JuventusFC (@juventusfc) February 29, 2016
Si perché se è vero che l’Inter non esprime alcuna idea di calcio, e che la Juve si è presentata all’appuntamento non proprio nella sua veste migliore, la partita è ancora il risultato di quella voglia, di quella fame inaspettata perche quanto è difficile trovare energie e stimoli dopo una partita di Coppa che ha rubato linfa vitale, ha consumato benzina, ha affaticato gambe e cuore?
Stiamo pubblicando un'intervista ad Alex Sandro. E questo è solo un assaggio…
🔜 https://t.co/0WCF8MKZsH pic.twitter.com/RJuVFDtaxd— JuventusFC (@juventusfc) February 29, 2016
La Juventus ha da tempo imparato ad adeguare i propri ritmi a quelli dell’avversario, anche se tecnicamente e mentalmente superiore, come recitano i 21 punti di differenza maturati nel corso di un girone. La Juve vince per la migliore interpretazione della forza, del sacrificio, anche quando in affanno ha necessità di respirare, quando è palese che la fatica deriva da una settimana sotto pressione. Il danno peggiore, la mancanza di concretezza nell’ultima fase, quella della finalizzazione. Anche se, è stato davvero evidente come le difficoltà di gioco derivino tutte, in questo momento, dallo stato di forma precario e dalla scarsa brillantezza dei nostri talenti migliori: Dybala e Pogba, che comunque continuano a dare lungo l’intero corso della partita la sensazione di poter fare il colpaccio. Si sta parlando in queste ore di “vittoria della normalità” quando vince il più forte, il migliore. Quando l’esito è scontato. Punto.
9 – La Juventus ha sempre vinto nelle 9 partite di Serie A in cui Leonardo Bonucci è andato in gol. Decisivo. pic.twitter.com/dARRkvasAB
— OptaPaolo (@OptaPaolo) February 29, 2016
Cosa ci sia di normale nella Juventus è sempre difficile capirlo. E’”normale” una difesa che chiude la sua ottava partita senza subire reti, con un sontuoso Buffon al suo record personale di imbattibilità? E’ “normale” una squadra che rinnova il suo leader partita dopo partita, e che rende tutti pezzi necessario di un ingranaggio infallibile? Sono “normali” le giocate di Alex Sandro, essenziali, veloci, potenti?
Rivediamo insieme alcuni dati chiave di #JuveInter?
STATISTICHE: https://t.co/7CfLDSpSCd pic.twitter.com/xai5p6blzI— JuventusFC (@juventusfc) February 29, 2016
Non si tratta di normalità, signori e signore, per la Juventus è più consuetudine, è l’Oscar dell’abitudine alla vittoria. La forza dell’abitudine che ti porta ad escogitare ogni volta il modo migliore per cercare e trovare i tre punti: anche passando per l’accettare meravigliosi regali, in parole povere sfruttando le debolezze altrui.
https://twitter.com/SerieA_TIM/status/704229711715512320
Migliore interpretazione del campionato italiano: con la rimonta, il primato, la miglior difesa, palcoscenici da calcare su tre diverse competizioni, concorrenti sbaragliate passo dopo passo, the winner is la Juventus. Manca ancora il terzo atto: mercoledi a Milano sarà ancora derby d’Italia, terza sfida in un mese. Mister Allegri suona la carica della conquista della finale di Coppa Italia.
https://twitter.com/SerieA_TIM/status/704069008497184768
C’è solo questo pre-partita per la Juventus, quando si vince infatti, non è necessario aspettare gli altri risultati. Dunque? Indifferenti al match del lunedì sera? Sì si può, però…