Italia in prima linea contro la pirateria. A finire sotto la lente della giustizia del nostro Paese è finito Popcorn Time, il sistema che permette di cercare e guardare, in maniera ovviamente illegale, migliaia di film in streaming. La Guardia di Finanza ha chiesto al provider che ospita il servizio di impedire l’accesso ai siti dove è possibile scaricare il programma, su ordine della Procura della Repubblica di Genova.
Impossibile dunque raggiungere i portali con estensione .io e .se e l’indirizzo al quale si poteva provare la versione italiana (in beta) del servizio, che era raggiungibile all’indirizzo popcorntimeitalia.com.
Il successo di Popcorn si deve principalmente a tre fattori: un’interfaccia chiara e molto pulita. La possibilità di trovare e guardare subito migliaia di titoli e, ultimo ma non meno importante, la presenza di sottotitoli in decine di lingue, tra cui anche l’italiano.
Il programma, è bene ricordarlo, non offre lo streaming dai propri server, ma unisce, tramite BitTorrent gli utenti. Alla fine, però, il risultato è lo stesso. Migliaia di titoli disponibili subito da guardare in alta definizione senza la necessità di scaricare il file. Per questi motivi Popcorn Time si è guadagnato l’appellativo di Netflix pirata ed è diventato un successo mondiale in grado di far arrabbiare le case di produzione e preoccupare il team che l’ha creato, che si è defilato per evitare problemi legali. La piattaforma open source, però, è rimasta a disposizione degli sviluppatori, che ne hanno creato diverse versioni e localizzazioni in giro per il mondo.
Per ora nessuna reazione è arrivata dagli sviluppatori. È difficile immaginare che non arriverà una mossa per spostare il programma su altri server e permetterne comunque il download agli utenti. Nessun problema, invece, al momento per chi ha già scaricato Popcorn, che continua regolarmente a funzionare.