La parte più costosa di uno smartphone è il processore, assieme allo schermo, e Xiaomi lo sa bene. Per non dipendere economicamente da Qualcomm, o da Intel e Mediatek – i produttori più forti di processori mobile, l’azienda cinese ha deciso di fare un prodotto “casalingo” assieme a Leadcore, produttore relativamente piccolo con cui ha già prodotto il processore del suo Redmi 2A.
Sembra sia tutto pronto, e Xiaomi comincerà a fare come già fa Apple dei processori propri: acquistate le licenze ARM, necessarie per tutti i processori con tale architettura, e assunto Wang Xiang, ex presidente di Qualcomm Cina, Xiaomi comincerà a produrre probabilmente dall’anno prossimo dei device di fascia bassa, o medio-bassa, con processori targati Xiaomi-Leadcore, mentre quelli di fascia alta avranno sempre e comunque processori Qualcomm, più performanti non fosse per la maggior esperienza dell’azienda.