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In Cornovaglia la nuova Silicon Valley grazie ai fondi europei

Il posto non è come l’assolata Silicon Valley, ma la voglia di lavorare che ci troviamo lo è eccome: parliamo della Cornovaglia, la punta più a ovest dell’Inghilterra, dove grazie ai fondi europei in questi anni si è creata una seconda Silicon Valley concentrata soprattutto sulla produzione di videogiochi.
I fondi non sono tutti per i videogiochi beninteso, ma sono per incrementare l’imprenditoria in altri settori quali aerospaziale, cibo, rinnovabili e altro: si parla di tantissimi milioni in tredici anni, nel particolare 654 milioni di euro tra il 2007 e il 2013 e 603,7 milioni di euro tra il 2014 e il 2020.

Parte tutto con l’aiuto di UKTI (UK Trade & Investment), l’agenzia governativa per lo sviluppo di business: senza i corretti insegnamenti non si fanno videogiochi, ed ecco che arriva la nuova Games Academy all’Università di Falmouth, con due lauree: Digital games, animazione e design di videogiochi, e Computing for games, programmazione; si aggiunge anche un dottorato di ricerca in Games finanziato separatamente dall’Unione Europea con 2,4 milioni di euro e mirato soprattutto a programmare algoritmi per l’intelligenza artificiale.

Sempre presso l’Università di Falmouth troviamo anche l’acceleratore per neolaureati Alacrity, che offre borse da tredicimila a 15,4 mila sterline, un master in imprenditoria e un programma annuale in cui imparare a programmare videogiochi dove i team selezionati possono produrre veramente i propri videogiochi: il nuovo bando di Alacrity è finito a maggio, ma quello nuovo aprirà a settembre se siete interessati.

Stormtide è una delle aziende fondate grazie a Alacrity: ha progettato un simulatore di controllore per satelliti, così interessante che diverse agenzie spaziali l’hanno adocchiato come programma per insegnamento per le nuove reclute, reali questa volta.

Tremough Innovation Centre è l’ultimo pezzo del puzzle: è un incubatore di startup ma ha al suo interno Antimatter, uno studio di sviluppo per videogiochi già avviato, per il supporto alle nuove leve, studi internazionali di animazione 3D e 4D (Engine House Vfx) ealtre startup sempre legate ai videogiochi.

[quote_box_center]Alacrity Falmouth è stato finanziato con 1,7 milioni di sterline, provenienti da parte del Fondo europeo di sviluppo regionale, dall’Hefce – Higher Education Funding Council of England e dalla stessa Università[/quote_box_center]

Nick Dixon, direttore del programma, ha così commentato a Wired. “Il nostro obiettivo è quello di far nascere entro il 2020 72 nuove imprese e 250 posti di lavoro”.

Sarà campanilismo (internazionale) ma a noi viene una domanda: farlo anche in Italia?

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