Pace e la fine dei conflitti ancora in corso in un mondo in mano “ai trafficanti di armi”. Questo il senso dell’appello di Papa Francesco durante la messa di Pasqua in piazza San Pietro, gremita di fedeli nonostante la pioggia incessante che si è abbattuta sulla Capitale. Un messaggio speciale per quelle regioni vittime di violenza negli ultimi tempi tra cui Nigeria, Sud-Sudan e Repubblica Democratica del Congo. «Una preghiera incessante salga da tutti gli uomini di buona volontà per coloro che hanno perso la vita – penso in particolare giovani uccisi giovedì” a Garissa, in Kenya, per i rapiti e i profughi».
Nel suo pensiero per un mondo più giusto e senza conflitti, un monito particolare per Siria e Iraq, perché «perché cessi il fragore delle armi e si ristabilisca la buona convivenza tra i diversi gruppi che compongono questi amati Paesi. La comunità internazionale non rimanga inerte”, e chiede pace per la Terrasanta e per l’incontro tra israeliani e palestinesi». Il Papa ha chiesto pace anche “per la Libia, affinché si fermi l’assurdo spargimento di sangue in corso e ogni barbara violenza, e quanti hanno a cuore la sorte del Paese si adoperino a favorire la riconciliazione e per edificare una società fraterna che rispetti la dignità della persona”. E in Yemen “prevalga volontà di pacificazione”.