Dietro l’Alzheimer potrebbe esserci il ferro. Questo è ciò che afferma uno studio dell’Università di Los Angeles. Il morbo di Alzheimer ,è la forma più comune di demenza senile che può manifestarsi dai 65 anni in poi e in alcuni casi anche qualche anno prima. La malattia di Alzheimer, comporta un deterioramento cognitivo cronico progressivo, rendendo il paziente incapace di condurre una vita normale.
La zona del cervello più colpita è l’ippocampo, ossia quella collegata alla memoria e all’apprendimento. Dai risultati ottenuti, il ferro è presente in quantità eccessive nella regione dell’ippocampo nelle persone affette da questo deficit e non in quelle sane. Il ferro viene introdotto nel corpo attraverso l’alimentazione e va a disturbare la trasmissione tra i neuroni e, successivamente, a danneggiare le cellule nervose. Non c’è ancora nulla di definitivo, pertanto gli studiosi necessitano di ulteriori ricerche.