Ci sono storie che vale la pena raccontare proprio per far capire a noi stessi quanto siamo fortunati a vivere una vita “normale”. Una di queste storie è sicuramente quella che ha visto come protagonista un giovane bambino texano, che ha vissuto i suoi 12 anni di vita sempre all’interno di una specie di bolla, o campana di contemimento, sterile, in quanto affetto da una malattia chiamata immunodeficienza combinata grave, che non gli permetteva di avere alcun contatto con l’esterno per il rischio di contrarre infezioni.
Questo bambino si chiamava David Phillip Vetter e fin dalla sua nascita, il 21 settembre 1971, è stato inserito in questa specie di bolla di plastica esente da germi. Per David, la bolla era la sua casa. Tutto ciò che entrava in essa, dagli alimenti, ai pannolini, ai vestiti era sottoposto ad un’accurata procedura di disinfezione.
Nel 1980 due nuovi medici di David gli diedero una speranza: proposero di farlo uscire dalla bolla attraverso il sostentamento di antibiotici e altri medicinali, i genitori di David rifiutarono, credevano sarebbe stata la sua condanna a morte. Nel 1983 David fu operato al midollo osseo, donato dalla sorella Katherine, il trapianto andò a buon fine, ma dopo qualche mese David si ammalò con diarrea, febbre e vomito. I sintomi della malattia erano così gravi che dovettero togliere David dalla bolla, con il consenso dato al padre. Dopo 15 giorni, il 22 febbraio 1984 David è morto per il linfoma di Burkitt.
fonte | chupacabramania